Il Mondiale di Formula 1 2022 è andato in archivio. Finalmente, per chi non tifa o fa parte del mondo Red Bull. Un dominio assoluto quello di Verstappen e della sua scuderia che hanno fatto man bassa e hanno lasciato le briciole a Ferrari e Mercedes, che ha chiuso l'annata peggiore delle ultime nove. La casa di Maranello si è piazzata seconda nel Campionato Piloti con Leclerc e in quello Costruttori. Bene, ma non benissimo, come direbbero i giovani. Per questo, al di là della bella gara del pilota monegasco ad Abu Dhabi, paiono eccessive alcune dichiarazione del team italiano.
A Leclerc non va fatto un monumento, ma tanti complimenti sì. Innanzitutto per come ha gestito le gomme nel Gran Premio di Abu Dhabi. Con una sola sosta ha dato scacco matto a Perez e grazie a un'oculata gestione non è arrivato lontanissimo dall'imbattibile Max e ha tenuto alle spalle il messicano, così ha conquistato il platonico titolo di vice-campione del mondo. Vice campione con oltre 130 punti di ritardo, un'enormità, soprattutto considerato che lui a quel titolo ci aveva pensato concretamente sia a inizio campionato che durante perché il testa a testa con Verstappen c'è stato fino all'estate, poi la stagione è girata totalmente e la Ferrari non ha vinto più.
Lui, Charles, si merita un voto altissimo in pagella, pure perché ha ‘subito' tante scelte sbagliate del team, che tra strategie e pit stop gli ha complicato la vita. Certo poco sarebbe cambiato perché alla fine c'era una scuderia nettamente superiore e un pilota talmente convinto dei suoi mezzi che sembrava guidare un'astronave e non l'ennesima creatura vincente del ‘Mago' Adrian Newey.
Tirando le somme, come si deve fare a fine stagione, calcolando le cose positive e negative, salta all'occhio l'eccessiva enfasi con cui si celebra un secondo posto, sia a livello Piloti che Costruttori. Con toni quasi trionfalistici dopo il Gp di Abu Dhabi è stato commentato il risultato di Leclerc, che in sé è ottimo ma che in realtà non basta. E non può bastare alla Ferrari che non vince il titolo Piloti dal 2007 (con Kimi Raikkonen) e quello Costruttori dal 2008. Un paio di ere geologiche se si considera quanto va veloce la Formula 1.
Mattia Binotto, team principal che la scorsa settimana era stato coinvolto in alcune voci sul suo futuro, dopo la gara ha celebrato con enfasi eccessiva il secondo posto di Leclerc e della Ferrari: "È il frutto di un'intera stagione. Il secondo posto su Mercedes è stato meritato, loro hanno avuto un problema di affidabilità. Charles si è guadagnato il suo grazie anche a una finta di seconda sosta ed è stata la mossa giusta, bravi tutti".
Poi sempre a Sky è stata analizzata l'intera annata: "Dopo il 2020 e il 2021 nessuno avrebbe scommesso che ci saremmo presentati così forti all'inizio di questo 2022. Il dato di fatto mostrato da questo 2022 è che non eravamo ancora maturi e pronti per la vittoria. Abbiamo vissuto weekend buoni e altri con errori, cresceremo, essere competitivi e vincere sono due cose differenti, c'è un ulteriore passo da fare, ma questa squadra ha lavorato bene nelle difficoltà e continuerà farlo".
Certo passare dal terzo al primo posto, badando ai Costruttori, non era semplice. Ma dopo l'avvio di stagione qualcosa in più si poteva immaginare. Non basta la famigerata ‘Direttiva 39' per considerare diversamente questa seconda parte di campionato che ha visto un dominio totale della Red Bull. Dominio che era inatteso, tanto da far dire a Binotto, dopo la gara del Paul Ricard:"Possiamo vincere le ultime 10 gare, dobbiamo crederci". Non è andata così. Nove se l'è prese di forza la Red Bull, l'altra l'ha vinta Russell.
La questione è pure un'altra. Non si corre da soli e Verstappen sembrava imbattibile. Ma la Ferrari così sembra quasi accontentarsi del secondo posto, che può essere prestigioso fin quanto si vuole ma non rappresenta l'ambizione del team, quello che ha disputato ogni singola stagione in Formula 1. Enzo Ferrari, il Drake, il fondatore della casa di Maranello ha coniato un numero enorme di aforismi diventati celebri e tra questi c'è questo: "Il secondo è il primo degli ultimi".
Frase che conosce bene anche Lapo Elkann, che ha mandato un messaggio molto preciso alla Ferrari e in particolare a Binotto. L'obiettivo è uno solo: vincere il campionato.