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Perché la Ferrari ha frenato Leclerc in Messico mentre provava a raggiungere Sainz per vincere

Durante la gara del GP del Messico della Formula 1 2024 mentre stava raggiungendo il compagno di squadra Carlos Sainz in testa alla gara, Charles Leclerc è stato costretto dalle continue richieste del muretto Ferrari a ridurre il ritmo e fare lift and coast: dietro queste richieste c’era un motivo specifico.
A cura di Michele Mazzeo
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La vittoria di Carlos Sainz e il terzo posto di Charles Leclerc nella gara del GP del Messico hanno alimentato le speranze della Ferrari di mettere fine al digiuno iridato in Formula 1 (che dura dal lontanissimo 2008) consentendo alla scuderia di Maranello di portarsi a soli 29 punti dalla capolista McLaren nella classifica Costruttori quando mancano ancora quattro gran premi (di cui due con Sprint Race) al termine della stagione. Nonostante la debacle in terra messicana del leader Max Verstappen invece restano tuttora pochissime, quasi nulle, le chance di portare a casa il titolo piloti con il monegasco che ha ancora un ritardo di 71 lunghezze dall'olandese della Red Bull.

Ma che il focus della Ferrari per questo finale di stagione fosse esclusivamente orientato al campionato costruttori era già chiaro a tutti fin dallo scorso GP di Austin, quando, nella Sprint Race del sabato, giustamente, a Carlos Sainz, che era più veloce del compagno di squadra, è stato dato il via libera per attaccare (e superare) il monegasco. Chiaro a tutti, tranne a Charles Leclerc, che durante e subito dopo la gara di Città del Messico ha mostrato delusione per le richieste arrivate dal muretto della scuderia del Cavallino Rampante nel momento in cui si trovava in seconda posizione ed era all'inseguimento dello spagnolo.

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Già, perché sia Sainz (con alcuni team radio sull'argomento) che il muretto in diverse occasioni gli hanno fatto notare che stava spingendo troppo e non stava rispettando i target di tempo sul giro che gli venivano dati. In tanti, compreso il monegasco, hanno accolto con sospetto quelle continue indicazioni che lo costringevano di fatto a rallentare il ritmo e perdere terreno dal compagno di squadra che inizialmente stava per riprendere (si era portato quasi in zona DRS prima che gli si intimasse ripetutamente dal muretto di fare lift and coast). A sfiorarli il dubbio che, tali richieste, fossero un modo per tutelare il madrileno anche se, ovviamente, non è questo il motivo per il quale Leclerc è stato frenato mentre provava a raggiungere Sainz per contendergli la vittoria.

A rispondere a questa domanda e sciogliere ogni tipo di dubbio è stato il team principal della Ferrari Frederic Vasseur che, nell'intervista post-gara ai microfoni di Sky, ha spiegato il perché dei tanti team radio che imponevano al monegasco di essere più conservativo in diverse curve rallentando di fatto il suo passo: "Non ha avuto alcun problema di gomme, ma gli abbiamo detto di risparmiare per preservare il motore, questa è una pista che rende più difficile tenere tutto sotto controllo, quindi gli abbiamo detto di risparmiare di più per evitare problemi alla power unit e ai freni" ha difatti svelato il numero uno del muretto della scuderia di Maranello.

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Evidente dunque che tutte le indicazioni date in gara ai piloti dalla Ferrari erano esclusivamente finalizzate all'ottenimento dell'unico obiettivo perseguito, cioè quello di portare entrambe le vetture al traguardo (ovviamente meglio se da prima e seconda) per recuperare più punti possibili nel Mondiale Costruttori a McLaren e Red Bull che, inizialmente, si trovavano di fatto a poter contare soltanto su un pilota (Norris per i britannici e Verstappen per gli austriaci) per quel che riguarda le posizioni di testa, data la debacle in qualifica di Piastri e Norris che partivano dal fondo della griglia. Il tutto indipendentemente da quale dei suoi due piloti fosse davanti all'altro (non vi è alcun dubbio infatti che si sarebbero comportati esattamente allo stesso modo con Carlos Sainz qualora fosse stato lui in seconda posizione alle spalle di Leclerc e stando troppo vicino ad esso, su una pista che mette a durissima prova motori e freni, avrebbe messo a rischio il piano iniziale).

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Anche il vincitore Carlos Sainz poi nella conferenza stampa post GP è tornato sull'argomento chiarendo il motivo delle richieste fatte in radio al muretto nel momento in cui si trovava alle spalle un arrembante Charles Leclerc: "Credevo che stessimo spingendo troppo forte ed è per questo che, nella foga del momento, ho aperto la radio per dire la mia sulla questione. Pensavo che, alla luce del fatto che eravamo in prima e seconda posizione, che era il nostro scenario da sogno, la situazione ideale fosse quella di girare sul tempo target in modo da salvaguardare la vita dei nostri pneumatici. Onestamente però poi ho anche capito perché Charles fosse lì dietro e cercasse di spingere così forte. Ma è anche quello che si fa quando sei secondo e vuoi vincere. Comunque sono situazioni di gara, con battaglie e momenti di tensione. Niente che non sia mai successo prima anche da parte mia, quindi lo capisco perfettamente" ha difatti chiosato sull'argomento Carlos Sainz chiudendo la questione.

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