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Perché la Ferrari di Leclerc è stata squalificata nel GP Usa: cosa hanno scoperto sulla macchina

Il direttore sportivo della Ferrari, Diego Ioverno, ha provato a chiarire cosa è accaduto. La spiegazione è nella opzione scelta dal team di Maranello per l’assetto della vettura del pilota monegasco.
A cura di Maurizio De Santis
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La Ferrari di Leclerc squalificata per un'irregolarità del fondo vettura.
La Ferrari di Leclerc squalificata per un'irregolarità del fondo vettura.

Sbagliata la strategia, errata anche la scelta dell'assetto della Ferrari al punto da incorrere nella penalità e nella squalifica ad Austin. La sanzione ufficializzata dalla FIA è una mazzata che piomba tra capo e collo di Charles Leclerc nel corso della notte italiana dopo una gara tormentata.

Carlos Sainz s'è ritrovato sul podio (scalando dal 4° al 3° posto, in virtù della sanzione che ha colpito anche Lewis Hamilton e la Mercedes per lo stesso motivo), rendendo agrodolce l'esito del Gran Premio sul circuito delle Americhe. Quale sia l'umore del pilota monegasco è facile intuirlo: aveva chiuso in sesta posizione ma, oltre alla già discutibile scelta del piano gara adottato dalla Scuderia che lo ha messo in grande difficoltà, s'è visto beffato anche da un provvedimento che da regolamento non fa una piega ma accende i riflettori ancora una volta sul processo decisionale in seno al Cavallino.

Cosa è successo? La spiegazione è nella opzione scelta dal team di Maranello (così come le Frecce d'argento): su una pista abbastanza sconnessa ha tenuto un'altezza da terra troppo al limite. L'attrito tra la parte inferiore della monoposto e l'asfalto ha provocato (sia pure di pochi decimi di millimetro) un'usura eccessiva – in base alle regole – del fondo macchina.

In buona sostanza, tanto la Ferrari quanto la Marcedes hanno toccato troppo la superficie della pavimentazione a causa di un set-up basso e rigido, tale da incorrere nell'investigazione da parte dei commissari di gara e nella successiva misura punitiva. Quali fossero i rischi di una situazione del genere erano noti: le regole sul controllo dei fondi vettura sono state rese più severe in questa stagione sia per limitare gli eccessivi sobbalzi dei veicoli (quello che in gergo è definito saltellamento) sia per evitare che le scuderie preferissero assetti più bassi del consentito.

La Rossa sul podio in Texas con Sainz grazie alla squalifica di Hamilton.
La Rossa sul podio in Texas con Sainz grazie alla squalifica di Hamilton.

La violazione riscontrata è nell'articolo 3.5.9 e) del Regolamento Tecnico: "Lo spessore delle tavole misurato normalmente alla superficie inferiore deve essere di 10 mm e deve essere uniforme quando è nuovo. Uno spessore minimo di 9 mm sarà accettato a causa dell'usura e la conformità a questa disposizione sarà verificata ai perimetri dei fori designati". 

Perché Ferrari e Mercedes hanno corso questo pericolo pur sapendo quali sarebbero state le conseguenze e nonostante la consapevolezza delle insidie di un tracciato come quello in Texas? Una possibile deduzione è che né la Casa tedesca né quella di Maranello avrebbero commesso un errore simile con tre sessioni di prove libere a disposizione. Mentre in un in un week-end di gara sprint le auto finiscono in parco chiuso subito dopo la Fp1. E non c'è tempo a sufficienza per le classiche verifiche sulle altezze.

Una domanda, però, sorge spontanea. Dopo le prime prove la Red Bull ha alzato le sue vetture. Una mossa che ha sicuramente inficiato in parte le prestazioni, ma le ha permesso di mettersi al riparo da provvedimenti disciplinari. Possibile che una riflessione simile non abbia sfiorato anche la Rossa?

Il direttore sportivo della Ferrari, Diego Ioverno, ha provato a chiarire cosa è accaduto. In un video pubblicato sui social dalla Scuderia Ferrari ha anzitutto fatto luce sul fatto che dopo una sessione di prove libere non è facile definire l’assetto per evitare rischi di sanzioni e anche il vento è stato un fattore determinante.

"Il regolamento è chiaro e la squalifica giusta anche se eravamo di poco oltre i parametri stabiliti dalla normativa. Abbiamo alzato la vettura durante le Prove Libere e pensavamo di essere a in regola ma evidentemente la configurazione adottata era troppo al limite. Potevamo alzare la vettura ancora di più, ma avremmo perso prestazione. Il vento è stato ancora più intenso rispetto alle previsioni e ha cambiato anche direzione, altro fattore che ci ha creato qualche intoppo oltre al fatto che nel week-end Sprint dopo le Prove Libere il Parco Chiuso non consente interventi sulla monoposto".

Il male minore è stato vedere Sainz salire sul podio. Ioverno si sofferma anche su questo aspetto: "Abbiamo recuperato punti nei confronti della stessa Mercedes che è nostra concorrente diretta per chiudere secondi nella classifica del Mondiale costruttori. Tra meno di una settimana saremo di nuovo in gara in Messico e proveremo a far meglio così da conquistare più punti dei nostri avversari".

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