Perché la famiglia di Michael Schumacher ha deciso di non dire nulla su come sta davvero oggi
Chi ama la Formula 1 e soprattutto chi ha nel cuore Michael Schumacher, quando pensa al pilota tedesco ha sempre un velo di tristezza. Perché inevitabilmente si pensa al suo glorioso passato, alle imprese con la Ferrari, a quell'aurea di invincibilità che aveva ai tempi d'oro, ma anche all'incidente che gli ha cambiato la vita, era il 2013. Di tempo ne è passato tantissimo. Oggi Schumacher ha 56 anni e in pochissimo sanno davvero come sta.
Dopo l'incidente poche persone possono vedere Schumacher
Il 29 dicembre 2013 il sette volte campione del mondo era in montagna, sugli sci, in Francia. A Meribel cade, va a sbattere contro una roccia. Da quel momento la sua vita cambia in modo totale. Viene operato d'urgenza, finisce in coma, stato nel quale si trova per diversi mesi. Lascia l'ospedale per proseguire le cure in una clinica privata, prima di proseguirle in casa, dopo otto mesi, per proseguire il suo percorso riabilitativo. Sono passati tanti anni e la famiglia non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali sulle sue condizioni di salute. Una chiusura totale. Una privacy estrema. Un mondo, quello di Schumi, aperto davvero a pochi fidatissimi amici.
Una cerchia ristretta di persone può vederlo e fargli visita, tra questi Jean Todt, che in un paio di occasioni ha detto qualcosa. Anni fa riferì di aver visto un Gran Premio assieme a Schumacher.
Il figlio ha lasciato la F1, la figlia si è sposata
Delle sue reali condizioni non si sa nulla. Voci pari a zero. Ma la vita va avanti. Il figlio Mick ha fatto il pilota in Formula 1. La figlia Gina Maria si è sposata, e secondo alcuni pure Schumacher sarebbe stato presente alle nozze in Spagna. Ma conferme non ce ne sono. Gina Maria è anche in dolce attesa. Mentre la fidanzata di Mick avrebbe avuto modo di fare la conoscenza di Schumacher.
Il ricatto subito dalla famiglia Schumacher
La famiglia, sempre restia a dare notizie, ha dovuto pure affrontare un momento molto complicato quando ha subito un ricatto vero e proprio. Sabrine Khem, storica portavoce del pilota, ai magistrati incaricati dell'indagine raccontò di aver ricevuto un giorno la telefonata di un uomo che chiedeva 15 milioni di euro per non pubblicare sul dark web foto, video, informazioni riservate e la cartella clinica del tedesco. Il ricatto è stato poi sventato, i cospiratori non l'hanno passata liscia.
L'avvocato spiega perché c'è una privacy estrema su Schumacher
Anche quel brutto evento ha dato ulteriore spinta alla famiglia a mantenere la privacy e a non divulgare nulla riguardo la salute di Michael Schumacher. Nessuna comunicazione ufficiale. L'avvocato tedesco Felix Damm, che dal 2008, si occupa di tutelare legalmente la famiglia del pilota per aspetti concernenti i media in un'intervista spiegò perché è stato deciso di non parlare mai delle condizioni di salute di Schumi: "Con l'incidente, la pressione dei media è ovviamente cambiata radicalmente. Per allentare la pressione, durante gli incontri con la stampa ai quali erano presenti anche i medici curanti sono state fornite le prime informazioni generali sulla salute di Michael, quindi contenuti classificati tematicamente come legati alla privacy".
Aggiungendo: "Si trattava dunque di proteggere la privacy. Naturalmente, abbiamo discusso molto su come farlo. Abbiamo anche valutato se un rapporto finale sulla salute di Michael potesse essere la strada giusta per farlo. Ma la cosa non sarebbe finita lì, anzi ciò ci avrebbe costretto a costanti aggiornamenti sulle sue condizioni perché non sei tu a decidere quando l'attenzione dei media sulla vicenda calerà. A quel punto avremmo dato agio affinché uno, due, tre mesi o anche anni dopo il comunicato tornassero a chiedersi: ‘E come appare adesso?'. E nel caso in cui avessimo voluto agire contro le speculazioni ci saremmo nuovamente andati a scontrate con il tema dell’autodivulgazione volontaria".