Perché il Mondiale della Ferrari è già compromesso: la classifica è l’ultimo dei problemi
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La gara di Baku non ha solo ridimensionato la Ferrari ma sembra anche aver messo in discussione l'esistenza di una vera lotta per il Mondiale di Formula 1 2022 nonostante manchino ancora 14 gran premi da qui al termine della stagione.
Il doppio ritiro di Charles Leclerc e Carlos Sainz a causa di problemi tecnici alla F1-75 (gusto al motore per il monegasco, noie al sistema idraulico per lo spagnolo) nel GP dell'Azerbaijan ha infatti permesso a Max Verstappen e alla Red Bull di piazzare un'altra doppietta e allungare sensibilmente in vetta sia nella classifica piloti che in quella costruttori, il tutto al termine di un trittico di gare (Barcellona, Montecarlo e appunto Baku) che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto favorire la Ferrari e che invece ha visto il team austriaco ribaltare i pronostici.
Dopo le ultime tre corse però a preoccupare la scuderia di Maranello non è solo il gap di punti dai rivali che, con 14 gare ancora da disputare sarebbe ampiamente colmabile, ma anche e soprattutto l’affidabilità della vettura. La F1-75 che aveva sorpreso tutti ad inizio stagione infatti, dopo gli aggiornamenti introdotti a Barcellona, sembra ora destare grandi perplessità. Dal weekend catalano difatti, se è vero che le prestazioni della monoposto sul giro secco e in termini di velocità pura sono migliorate, è vero anche che Charles Leclerc dopo aver conquistato la pole position al sabato per due volte su tre è stato poi costretto al ritiro per un improvviso guasto alla Power Unit mentre era saldamente in testa alla gara nel GP di Spagna prima e a Baku poi.
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Se a questo si aggiunge il fatto che, avendo già introdotto diverse componenti nuove in questo primo scorcio di stagione, nella seconda parte del campionato per i piloti del Cavallino sarà praticamente impossibile evitare penalità da scontare in griglia di partenza; che la mancanza di gerarchie definite all’interno della squadra ha fin qui penalizzato il team di Maranello; e che neanche il muretto, come hanno dimostrato i clamorosi errori di strategia di Montecarlo, è stato fin qui impeccabile quando costretto a decidere sotto pressione, ecco che recuperare il divario da Verstappen e dalla Red Bull e mantenere aperta la lotta rischia già ora di essere un'impresa ardua, nonostante si siano fin qui disputate solo otto delle ventidue gare in calendario.
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Il verdetto definitivo come sempre lo darà la pista ma ciò che è certo è che per continuare a cullare il sogno iridato la Ferrari dovrà invertire la rotta già dal prossimo GP del Canada dove fare la pole position al sabato e poi vedere trionfare gli avversari in gara alla domenica non sarà più ammissibile. Bisogna infatti cominciare a colmare il gap dalla Red Bull fin da dubito, in termini di punti in classifica certo, ma anche e soprattutto per quel che riguarda l'affidabilità della vettura e la capacità di prendere decisioni utili alla squadra anche sotto pressione.