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Perché il calcio deve imparare dalla Formula 1: “Altro che Superlega, bisogna controllare i costi”

Nella sua ultima intervista, il presidente e amministratore delegato della Formula 1 Stefano Domenicali ha detto la sua anche sull’argomento Superlega che ha scatenato un terremoto nel mondo del calcio. Per il Ceo del Circus, l’approccio è sbagliato, e bisogna invece di pensare in ottica di controllo dei costi.
A cura di Marco Beltrami
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In occasione del suo ultimo intervento televisivo, ai microfoni di Sky Tg 24, Stefano Domenicali ha detto la sua anche su uno degli argomenti più caldi nel mondo dello sport, ovvero la Superlega. Il Ceo della Formula 1, ha dimostrato di essere tutt'altro che convinto sul nuovo format calcistico, già naufragato, che ha scatenato un vero e proprio terremoto dividendo l'opinione pubblica. Un approccio quello dei club fondatori, che a detta di Domenicali è sbagliato. A suo dire infatti bisognerebbe muoversi in senso opposto proprio come si sta facendo nel Circus.

Il presidente e amministratore delegato della Formula 1, ha spiegato il motivo per cui un'idea come quella della Superlega mossa dall'idea di portare a casa maggiori introiti sportivi può risultare controproducente. In realtà nel mondo dei motori, per cercare di rimediare alla crisi economica ci si è mossi in un'altra direzione, ovvero verso il controllo dei costi: "In Formula 1 abbiamo avuto già due volte situazioni in cui c’è stato il rischio di avere delle fratture, per cercare di avere un campionato che portasse a casa più risultati dal punto di vista degli introiti sportivi.  La Formula 1 in questo momento sta partendo dall’approccio opposto, stiamo cercando di controllare i costi, non a caso quest’anno è il primo anno con il budget cap, che dà una dimensione diversa di sostenibilità finanziaria alle squadre".

Ecco perché in quest'ottica, bisognerebbe pensare più a confrontarsi, che a spingere verso soluzioni che potrebbero portare a fratture insanabili, secondo Domenicali. D'altronde una riflessione su come garantire sostenibilità finanziaria ai club è obbligata: "Credo che questo sia il primo tema che il mondo del calcio, se mi posso permettere, deve affrontare, anche in maniera abbastanza celere. Tutto il resto deve essere affrontato con lo spirito del confronto, nel cercare di bilanciare interessi diversi, sicuramente importanti".

E a proposito di costi, in quest'ottica è fondamentale anche il ritorno dei tifosi sia negli stadi che in occasione dei Gran Premi. A tal proposito Domenicali ha spiegato le difficoltà legate alle normative vigenti nei vari Paesi, annunciando però la presenza del pubblico seppur in maniera limitata a Montecarlo: "È più difficile perché ogni Paese ha una normativa diversa – ha aggiunto –  noi ci muoviamo nel controllo della situazione quotidiana, che cambia di ora in ora. Nei prossimi Gran Premi di Portogallo e Spagna purtroppo non avremo persone, mentre Montecarlo si annuncia il primo Gran Premio dove dovrebbe essere ammesso un numero limitato di persone alla domenica. Questo ci fa ben sperare guardando avanti, perché se la situazione migliora ci sarà una riapertura graduale".

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