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Per Andrea Iannone la MotoGP 2024 è già finita: Ducati vuole un altro pilota in VR46 a Barcellona

Dopo un solo GP la seconda esperienza in MotoGP di Andrea Iannone è già al capolinea, nel GP conclusivo al suo posto in sella GP23 del team VR46 ci sarà Michele Pirro: a decidere questa improvvisa sostituzione è stata la Ducati.
A cura di Michele Mazzeo
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La nuova suggestiva avventura di Andrea Iannone al ritorno in MotoGP dopo cinque anni di assenza sembra essersi già conclusa. Il pilota abruzzese che, per volontà del patron Valentino Rossi, ha sostituito l'infortunato Fabio Di Giannantonio in VR46 nel penultimo weekend stagionale della classe regina del Motomondiale 2024 andato in scena in Malesia, difatti, da quanto appreso da Fanpage.it, non dovrebbe essere in pista nel GP conclusivo che si terrà nel fine settimana del 17 novembre sul circuito del Montmelò di Barcellona (sede scelta per sostituire Valencia dopo il drammatico alluvione che ha colpito la comunità valenciana). Al suo posto, al fianco di Marco Bezzecchi, ci sarà quasi certamente l'esperto collaudatore ufficiale della Ducati, Michele Pirro, con l'annuncio ufficiale che arriverà all'inizio della prossima settimana.

Per Andrea Iannone non si tratta però di una bocciatura per quanto fatto vedere a Sepang dove non ha assolutamente sfigurato se si considera che non aveva mai guidato prima d'ora una MotoGP di questa generazione e che, dopo la pesante squalifica per doping comminatagli nel 2019, non ha gareggiato per quattro anni tornando in attività solo nell'ultimo anno, partecipando al Mondiale della Superbike con il team Go Eleven (con cui correrà anche nel 2025). Il 35enne di Vasto infatti dopo aver conquistato il 17° posto in qualifica, non solo ha terminato la gara del GP della Malesia ma è anche riuscito a mettersi alle spalle il collaudatore dell'Aprilia Lorenzo Savadori che ha certamente molta più confidenza di lui con le attuali MotoGP (con 30 gare disputate dal 2020 ad oggi e moltissimi chilometri messi in cascina nei test).

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Un risultato che gli ha permesso anche di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Sono stato tre secondi più veloce di Alvaro Bautista, che praticamente lo scorso anno nella wild card fatta qui a Sepang aveva la stessa moto che ho guidato io oggi. E in più, lui ha avuto più tempo per adattarsi alla moto avendo fatto dei test prima, mentre io ho semplicemente fatto la valigia a Jerez e sono venuto qui. Il riferimento dovrebbe essere Bautista per me, non Bagnaia" ha difatti detto con una certa soddisfazione al termine della gara, beccandosi poi la risposta di Alvaro Bautista (colui che ha occupato l'ultimo posto nel team ufficiale Ducati in Superbike per il 2025 al quale Iannone ambiva) che è vero che l'italiano è stato più veloce di lui che ma che quando ha corso lui nel 2023 la gara è durata 20 giri mentre quella di quest'anno, a causa della bandiera rossa causata dal brutto incidente che ha coinvolto Jack Miller, solo 19 giri.

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Inevitabile chiedersi a questo punto perché Andrea Iannone non correrà anche il GP di Barcellona della MotoGP 2024 con il team VR46? Stando a quanto appreso dietro a questa scelta ci sarebbe esclusivamente un motivo tecnico. La Ducati avrebbe infatti chiesto a quella che, con l'uscita di Pramac, diventerà la sua squadra satellite di far correre con la GP23 lasciata libera da Fabio Di Giannantonio, il collaudatore e sviluppatore della Casa di Borgo Panigale, Michele Pirro che il martedì successivo potrà così poi prendere parte al test di fine stagione in cui si potranno provare le moto per il 2025 (cruciali per Ducati dato che ora la MotoGP entra in una fase di congelamento dei motori che durerà due anni) che si svolgerà sullo stesso circuito. Sarebbero dunque ragioni tecniche e di sviluppo quelle che, salvo clamorosi dietrofront, chiuderanno anticipatamente la seconda, brevissima, esperienza di Andrea Iannone in MotoGP.

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