Pedro Acosta, il baby fenomeno del Motomondiale che a 17 anni non guarda più i social
Il nuovo fenomeno del Motomondiale ha un nome e un cognome: Pedro Acosta. Lo spagnolo, nato a Mazarron, in Spagna, il 25 maggio 2004, sta incantando al suo esordio in Moto3, avendo vinto tre dei primi quattro gran premi disputati, ed essendo arrivato secondo nell'unica occasione in cui non è salito sul gradino più alto del podio.
L'investitura di Marc Marquez e Valentino Rossi
Lo squalo di Mazarron, com'è soprannominato, ha conquistato la piazza d'onore al suo esordio assoluto nel Motomondiale, sulla pista di Losail, per poi conquistare tre vittorie consecutive ancora a Losail, e sulle piste di Portimao e Jerez de la Frontera. Le sue prestazioni lo hanno lanciato in testa alla classifica della Moto3, con un vantaggio considerevole sul compagno di squadra Jaume Masia. I due corrono per il team Red Bull KTM Ajo e, per merito del talento mostrato finora, Acosta è stato già paragonato al suo connazionale Marc Marquez, il quale ha speso parole di stima per lui:
È giovane, sta gareggiando molto bene e guida in modo diverso dagli altri. Arriverà in Moto2 e brucerà le tappe, per salire in MotoGP, dove mostrerà quanto vale.
Dello stesso parere anche Valentino Rossi, che lo ha definito "un grande talento con un radioso futuro davanti a sé".
Il rifiuto dei social e una maturità inconsueta per un sedicenne
Acosta ha già frantumato un record: nessun debuttante, infatti, era arrivato sul podio quattro volte consecutive. Vincendo il GP di Losail a 16 anni e 314 giorni, si è aggiudicato l'undicesimo posto nella speciale classifica dei più giovani vincitori di una gara di sempre. Pedro, però, non sembra volersi fermare e, come dimostrato in un'intervista ad As, è più maturo dei suoi quasi 17 anni:
Dopo la vittoria a Losail ho deciso di non guardare più i social e di non leggere le notizie, per non perdere la concentrazione. Cerco di prendere in maniera positiva tutti i consigli che mi hanno dato gli altri piloti.
Acosta è conscio di avere dei limiti, com'è normale per un ragazzo della sua età all'esordio nel Motomondiale, e sa anche che difficilmente riuscirà a vincere tutte le gare:
L'essere un esordiente mi mette meno pressione addosso. Sia a Portimao che a Jerez il mio obiettivo era arrivare a punti. Se avessi potuto vincere bene, altrimenti fare punti è sempre meglio che farne zero. Sui prossimi circuiti scoprirò quali sono i miei limiti.
Gli esordi in moto di Pedro Acosta
Lo spagnolo ha iniziato fin da piccolo a prendere confidenza con le moto anche se, come ha raccontato al Mundo Deportivo, inizialmente non sembrava avere chissà quale talento:
Mio padre è un pescatore, ma è stato lui a trasmettermi la passione per le moto. Nella scuola c'erano due gruppi di piloti, quello dei più veloci e quello dei più lenti. Alla mia prima gara sono stato il peggiore del secondo gruppo e durante la corsa sono scoppiato a piangere.
Adesso sta dimostrando di essere uno dei piloti più promettenti del panorama mondiale e, non avendo ancora 17 anni, avrà a disposizione tanto tempo per far vedere quanto vale.