Paolo Simoncelli: “Nell’incidente di Martin ho rivisto quello in cui è morto Marco. Questione di centimetri”

"La vita è una questione di centimetri". Una verità drammatica che Paolo Simoncelli conosce fin troppo bene. Nel 2011, durante il GP di Malesia della MotoGP, suo figlio Marco Simoncelli perse la vita dopo essere stato investito dalle moto sopraggiungenti in seguito a una caduta: una delle situazioni più pericolose che possano verificarsi su pista.
Una dinamica simile si è riproposta lo scorso 13 aprile fa Losail, in Qatar. Durante il GP della MotoGP 2025, Jorge Martin è caduto urtando il cordolo ed è rimasto in piena traiettoria. Fabio Di Giannantonio, che lo seguiva da vicino, non ha potuto evitare l'impatto. Subito dopo la gara, Simoncelli aveva espresso il suo sollievo misto a paura: "Lasciamo il Qatar grati, non per ciò che è successo ma per quello che non è successo. Martin ne è uscito ‘quasi indenne' dopo essere caduto e poi investito. Fortunatamente è stato colpito dieci centimetri lontano dal punto di non ritorno. Non era il momento, non era destino, chiamatelo come vi pare… in quella manciata di centimetri ci stava la tragedia", aveva dichiarato.

Ora, in una recente intervista concessa a La Repubblica al giornalista Massimo Calandri, a mentre fredda Paolo Simoncelli ha approfondito la riflessione, ammettendo che l’incidente di Jorge Martin ha riacceso il doloroso ricordo della morte di suo figlio: "È stato molto sfortunato. Oddio, sfortuna… tutto è relativo. In Qatar gli è successo qualcosa di molto simile a quello che accadde nel 2011 al mio Marco, solo che Di Giannantonio gli è passato con la ruota sopra la gobba della tuta. Qualche centimetro più in là, e sarebbe stato colpito anche lui sul collo. La vita è una questione di centimetri. E quando accadono certe cose, non puoi farci nulla", ha difatti spiegato il papà del compianto Sic.

Nonostante la gravità dell'incidente, Jorge Martin (che, dopo due settimane di ricovero nell'ospedale di Doha, ha appena fatto ritorno a casa in Spagna) ha riportato 11 fratture alle costole e uno pneumotorace ma non è mai stato in pericolo di vita. La tragedia è stata sfiorata per pochi centimetri, e il caso ha voluto che, questa volta, l'esito fosse diverso da quello che stroncò la vita di Marco Simoncelli nel 2011.

Il racconto di Paolo Simoncelli sottolinea ancora una volta quanto, nel motociclismo, la linea tra la vita e la tragedia sia drammaticamente sottile. L’incidente di Martin a Losail, seppure con un epilogo diverso, ha riportato alla mente uno dei momenti più oscuri della storia recente della MotoGP.