Nuovi sospetti in Formula 1 dopo il caso Red Bull, rispunta la talpa: Toto Wolff si è tradito
La clamorosa notizia di un presunto sforamento del budget cap 2021 da parte di Red Bull e Aston Martin arrivata all'inizio del weekend del GP di Singapore della Formula 1 2022 ha fatto esplodere l'intero paddock facendo anche nascere un'insolita alleanza tra Mercedes e Ferrari che sembravano non aspettare altro per accusare frontalmente la scuderia austriaca chiedendo severità e trasparenza alla FIA.
Per sapere se davvero i team di Milton Keynes e di Silverstone hanno commesso un'irregolarità e se questi saranno passibili delle sanzioni previste dal regolamento bisognerà attendere mercoledì 5 ottobre dato che il Cost Cap Administration della Federazione ha rimandato di cinque giorni la comunicazione ufficiale in merito all'esito delle analisi sui conti delle scuderie nella passata stagione inizialmente prevista per lo scorso 30 settembre.
Attesa dunque anche per capire eventualmente in che termini la Red Bull e l'Aston Martin avrebbero sforato il budget (le indiscrezioni raccolte riferiscono di uno sforamento di 9 milioni di dollari per la squadra del campione del mondo Max Verstappen e 4 milioni di dollari invece per quella di proprietà del magnate canadese Lawrence Stroll), dato che per le ipotetiche sanzioni aver utilizzato un extra-budget superiore o inferiore al 5% di quello consentito fa una grande differenza.
Intanto però quello che è stato ormai ribattezzato come "il caso Red Bull" ha riportato in auge alcuni sospetti riguardo alla presunta talpa all'interno della FIA che passerebbe notizie riservate alla Mercedes, divampati nella prima parte del Mondiale 2022 in occasione dell'introduzione della prima direttiva anti-porpoising e poi sopitisi con il passare del tempo. I sospetti allora erano ricaduti sul Segretario Generale ad interim Shaila-Ann Rao che, prima di essere improvvisamente richiamata in Federazione per sostituire Peter Bayer nel mese di maggio, aveva lavorato per quasi tre anni nella squadra di Brackley come consigliere personale di Toto Wolff. Il suo nome fu fatto anche dall'ex patron del Circus Bernie Ecclestone e poi sbattuto in faccia al team principal della Mercedes durante la lite andata in scena in Canada tra lui e il fronte allora unito Horner – Binotto.
Se da un lato la notizia del presunto sforamento del budget cap nella stagione 2021 ha puntato tutti i riflettori sulla Red Bull, dall'altro ha fatto sorgere l'interrogativo su come quella notizia così delicata e riservata fosse fuoriuscita dalle stanze della Federazione e arrivata nel paddock della Formula 1. A tal riguardo Ralf Schumacher, ex pilota di Formula 1 fratello del leggendario Michael e zio dell'attuale alfiere della Haas Mick, nelle sue vesti di commentatore per Sky Deutschland ha posto la questione della fuga di notizie: "A questo punto la struttura di base è sicuramente compromessa, la FIA stessa deve quindi essere sottoposta ad un'indagine perché non deve e non può accadere che fuoriescano notizie così. Semplicemente non deve sfuggire. Quello che succede lì danneggia la Formula 1 e la colpa può essere solo della FIA. Anche la FIA deve essere messa sotto investigazione ed eventualmente punita" ha difatti detto il tedesco durante il weekend del GP di Singapore.
Lo stesso Ralf Schumacher ha poi posto l'attenzione sul discorso fatto da Toto Wolff durante le interviste sul circuito di Marina Bay al venerdì mattina, ossia il giorno in cui la notizia della presunta irregolarità da parte di Red Bull è diventata di dominio pubblico: "Non ho visto quella intervista ma forse dovrei passare del tempo a guardarla, ma a me sembra solo rumore" ha infatti detto l'ex pilota di Formula 1 prima di accusare il manager austriaco di aver dimostrato di essere "un cattivo perdente".
Ed è proprio analizzando quella intervista che i sospetti riguardo la presunta talpa della Mercedes in FIA sono tornati prepotentemente a far capolino nel paddock F1. Secondo diversi analisti infatti Toto Wolff si sarebbe tradito nel momento in cui ha affermato che "la Red Bull è sotto indagine della Federazione da mesi" e che "le voci circolavano da un po' sul fatto che fossero finiti fuori dai limiti di budget", cose che in realtà soltanto i membri del Cost Cap Administration, l'organo FIA deputato al controllo del rispetto del budget cap, potevano eventualmente sapere. Anche in questo caso dunque bisognerà attendere il 5 ottobre per capire se davvero la Mercedes ha una talpa all'interno della Federazione Internazionale o se si è solo trattato di una strategia dialettica attuata da Wolff per mettere ulteriore pressione alla FIA sulla questione.