Newey e l’incidente di Verstappen a Silverstone: “Una sensazione terribile, grugnì e non respirava”
Adrian Newey è l'uomo che ha vinto più titoli Mondiali nella storia della Formula 1. Può vantare una sfilza di record che paiono seriamente imbattibili. Progettista della Leyton House in gioventù, poi di Williams, McLaren e Red Bull. Un innovatore che tra un paio di mesi tornerà a lavorare, e lo farà con l'Aston Martin. Newey ha rilasciato un'intervista in un podcast nella quale ha parlato anche del problema sicurezza e degli incidenti che lo hanno segnato particolarmente.
Newey racconta lo spavento per l'incidente di Silverstone 2021
Nel podcast High Performance, il progettista britannico è tornato indietro con la memoria nel 2021 quando nel Gp di Gran Bretagna ci fu un incidente che lo atterrì. Al termine di un duello feroce con Lewis Hamilton, Max Verstappen perde il controllo della sua Red Bull ed ha un violento impatto con le barriere. A Silverstone, in particolare nel box della Red Bull, cala il gelo.
Newey ricorda bene quei momenti: "Quella è stata una sensazione terribile. È sempre così quando si assiste a questo tipo di incidenti. Per quello di Max a Silverstone è l'ultimo nel quale ho pensato: ‘Sta bene? Spero che non sia ferito gravemente'. Quando Max ha parlato via radio ha grugnito, gli mancava il respiro. Ha avuto una commozione cerebrale e ha avuto bisogno di una settimana per riprendersi".
Un incidente che ha colpito tanto Newey, che nella sua pluri-decorata carriera è stato anche segnato da quanto accade ad Ayrton Senna, che perse la vita guidando una Williams che era stata creata dall'inglese, che tempo fa ammise il suo errore in fase di progettazione, ma che disse di sentirsi sì responsabile, ma di non sentirsi in colpa per quanto accaduto.
Newey e la sicurezza in Formula 1
Poi l'inglese con grande pragmatismo ha squarciato il velo di Maya della Formula 1 dicendo che per quanto il circus abbia fatto progressi enormi negli ultimi trent'anni, ammette che non si può mai avere una sicurezza assoluta per i piloti: "Lo sport ha fatto enormi progressi in termini di sicurezza, ma tutti nel settore si rendono conto che è un'illusione credere che non accadrà più nulla. Ci saranno sempre incidenti terribili come quello che ha coinvolto il francese Hubert in Belgio nel 2019. Non esiste una sicurezza totale".