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Nessuna wild card a disposizione: Motomondiale 2020 proibito per Lorenzo, Pedrosa e Pirro

La drastica riduzione delle presenze ai paddock (da 1.300 persone a poco più di un migliaio) ha portato alla decisione di escludere le ‘wild card’ per la stagione 2020. Nessuna possibilità di vedere in pista Jorge Lorenzo (Yamaha), Michele Pirro (Ducati), Stefan Bradl (Honda), Sylvain Guintoli (Suzuki) e Dani Pedrosa (KTM). Per il 5 volte campione del mondo si allontana anche il possibile rientro per il 2021.
A cura di Alessio Pediglieri
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Quando il Motomondiale partirà con la stagione travagliata 2020 in pista non ci sarà alcuna ‘wild card' pronta a correre. E' una delle decisioni, anticipate da ‘Marca', assunte dalla Commissione Gran Premi che vede l'intesa della Fim – la Federmoto mondiale – con i team e i costruttori e che prevede nell'edizione che sta per iniziare, una riduzione drastica delle presenze nei paddock e nei circuiti per limitare al massimo il pericolo di nuovi contagi, osservando le indicazioni del protocollo medico-sanitario al quale anche il mondo dei motori dovrà inchinarsi. Ciò significherà che il numero complessivo delle persone prima, durante e subito dopo ogni Gran Premio sarà limitato all'osso e non ci sarà alcun posto per altri.

Ciò significa niente GP per Jorge Lorenzo trasformatosi in tester e collaudatore della Yamaha dallo scorso 30 gennaio, e lo stesso discorso varrà per Michele Pirro con la Ducati, Stefan Bradl con la Honda, Sylvain Guintoli con la Suzuki e Dani Pedrosa con la KTM. Nessuna ‘wild card' a disposizione fino a comunicazione contraria che dovrebbe comunque mancare fino alla fine della stagione 2020. Meno piloti in gara significa ai fini organizzativi post coronavirus, meno assembramenti di meccanici, ingegneri e altri componenti dei team a bordo pista.

I nuovi protocolli medico-sanitari richiesti per l'eventuale partenza della MotoGP sono rigorosi e non ammettono eccezione alcuna. Si è deciso di ridurre le persone all'interno dei circuiti in modo drastico, passando dalle 1.300 presenze a poco più di un migliaio. Per Lorenzo, quindi, nessun ritorno in sella alla Yamaha con cui ha conquistato 3 titoli mondiali, per tutta la prossima stagione. Il campione spagnolo si dovrà accontentare dei test fatti a febbraio a Sepang quando girò nelle vesti di collaudatore con la M1, dopo la fine del deludente biennio con la Honda.

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