Nessuna wild card a disposizione: Motomondiale 2020 proibito per Lorenzo, Pedrosa e Pirro
Quando il Motomondiale partirà con la stagione travagliata 2020 in pista non ci sarà alcuna ‘wild card' pronta a correre. E' una delle decisioni, anticipate da ‘Marca', assunte dalla Commissione Gran Premi che vede l'intesa della Fim – la Federmoto mondiale – con i team e i costruttori e che prevede nell'edizione che sta per iniziare, una riduzione drastica delle presenze nei paddock e nei circuiti per limitare al massimo il pericolo di nuovi contagi, osservando le indicazioni del protocollo medico-sanitario al quale anche il mondo dei motori dovrà inchinarsi. Ciò significherà che il numero complessivo delle persone prima, durante e subito dopo ogni Gran Premio sarà limitato all'osso e non ci sarà alcun posto per altri.
Ciò significa niente GP per Jorge Lorenzo trasformatosi in tester e collaudatore della Yamaha dallo scorso 30 gennaio, e lo stesso discorso varrà per Michele Pirro con la Ducati, Stefan Bradl con la Honda, Sylvain Guintoli con la Suzuki e Dani Pedrosa con la KTM. Nessuna ‘wild card' a disposizione fino a comunicazione contraria che dovrebbe comunque mancare fino alla fine della stagione 2020. Meno piloti in gara significa ai fini organizzativi post coronavirus, meno assembramenti di meccanici, ingegneri e altri componenti dei team a bordo pista.
I nuovi protocolli medico-sanitari richiesti per l'eventuale partenza della MotoGP sono rigorosi e non ammettono eccezione alcuna. Si è deciso di ridurre le persone all'interno dei circuiti in modo drastico, passando dalle 1.300 presenze a poco più di un migliaio. Per Lorenzo, quindi, nessun ritorno in sella alla Yamaha con cui ha conquistato 3 titoli mondiali, per tutta la prossima stagione. Il campione spagnolo si dovrà accontentare dei test fatti a febbraio a Sepang quando girò nelle vesti di collaudatore con la M1, dopo la fine del deludente biennio con la Honda.