Motorsport, due su tre guardano Formula 1 e MotoGP su siti pirata
Nonostante il numero crescente di piattaforme disponibili per seguire le dirette live, la pirateria continua ad essere un fenomeno molto diffuso nel mondo dei motori. Lo conferma un’indagine condotta da Smart Protection, società specializzata nell’identificazione ed eliminazione della contraffazione online, che ha diffuso i risultati dello nuovo studio di ricerca relativo alle tendenze e comportamenti dei consumatori di eventi a motore su internet.
La Formula 1 è la più seguita
La Formula 1, come atteso, si è confermata la disciplina più popolare dei motori, risultando il secondo sport più seguito al mondo dietro al calcio. Nel 2018, il suo pubblico è cresciuto del 10% rispetto all’anno precedente e l’aumento di spettatori più sensibile si è registrato Paesi come l’India (+87%), la Francia (+51%) e la Russia (+27%). Nonostante la crescita annuale, i tre principali mercati in termini di audience in tv sono però rimasti invariati: Brasile con 115,2 milioni di telespettatori, seguito da Cina con 68 milioni e Stati Uniti con 34 milioni. Complessivamente, nel 2018, sono stati 1.758 milioni i telespettatori della Formula 1 a livello globale. A trainare la crescita, sia la migliore accessibilità delle trasmissioni in diretta sia l’esperienza visiva più ricca. L’aumento, tuttavia, non si è limitato alla sola televisione, ma anche su Facebook, Twitter, Instagram e YouTube si è registrata una crescita degli utenti grazie all’incremento del numero di canali e piattaforme di informazione online. Come prevedibile, il 46,38% degli intervistati ha indicato la Formula 1 come evento più seguito online davanti a MotoGP (18,75%), Nascar (14,47%) e Motocross (5,92%). Il pubblico che segue la Formula 1 è relativamente giovane (in media 40 anni) e in linea con l’età degli spettatori di calcio e tennis. Secondo i dati di quest’indagine sarebbero quindi confermati gli sforzi della nuova gestione Liberty Media subentrata a Bernie Ecclestone per attirare un pubblico più giovane, garantendo così il futuro di questo sport.
Due su tre guardano F1 e MotoGP su canali pirata
Il successo della Formula 1 ha però offerto una nuova opportunità anche a coloro che ne approfittano: parliamo dei siti pirata che trasmettono i GP su internet, generando una propria fonte di reddito. Questi contenuti sono illegali, generalmente di qualità peggiore nell’immagine e nel suono, ma la loro disponibilità, la facilità di accesso e il fatto che siano gratuiti attirano una notevole fetta di consumatori. L’aspetto preoccupante è che quasi i due terzi degli intervistati (62,62%) ha affermato di aver seguito almeno uno degli eventi a motore su siti web pirata: il 24,92% ha ammesso di farlo, mentre il 6,89% ha spiegato di seguire sempre la stessa specialità su queste piattaforme illegali. Il 37,5% degli intervistati non ha un abbonamento e non paga per accedere a contenuti legali. Il motivo principale che spinge alla scelta di una fonte pirata è il costo, dal momento che il 70% degli intervistati prenderebbe in considerazione il pagamento di un abbonamento se i prezzi fossero inferiori. Un terzo del campione (30,82%) ritiene che la colpa di questa situazione debba essere ricondotta alle società che detengono i diritti televisivi e che dovrebbero impegnarsi maggiormente per proteggere il contenuto dalla pirateria. Un’altra buona fetta indica che la responsabilità di questa situazione sia da attribuire ai siti pirata e ai loro utenti.