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MotoGP, Jorge Lorenzo: “Mi ritiro, Valencia è la mia ultima gara”

Nella conferenza stampa straordinaria indetta al Ricardo Tormo di Valencia il campione spagnolo ha annunciato il suo addio alle corse all’età di 32 anni.
A cura di Valeria Aiello
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Il GP di Valencia 2019 sarà l’ultima gara in MotoGP per Jorge Lorenzo. Il campione spagnolo ha annunciato oggi pomeriggio il suo ritiro dalle corse dopo 18 stagioni nel Motomondiale. L’annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa straordinaria indetta prima dell’incontro ufficiale dei piloti che si terrà alle 17, durante la quale Lorenzo ha rivelato di aver deciso di chiudere qui la carriera e dire addio alla MotoGP. A incidere sulla decisione, i tanti infortuni rimediati negli ultimi mesi (il più grave ad Assen in cui si è procurato una frattura alla stessa vertebra dorsale) oltre a una stagione totalmente priva di risultati, la sua prima in evidente contrasto con i numeri della sua carriera, nonché la sua prima in sella a una Honda con cui non è riuscito a mai trovare un minimo di affiatamento, perdendo evidentemente la motivazione.

Lorenzo: “Lascio la MotoGP, Valencia è la mia ultima gara”

Salve a tutti e grazie di aver accettato questo invito – ha premesso lo spagnolo davanti alla sala stampa gremita – . Sono molto sereno e orgoglioso che siate tutti qui. Ho sempre creduto che alla fine queste sono cose importanti nella vita. Quando inizi, nel Mondiale, quando fai la tua prima gara, quando vinci il tuo primo Mondiale… e alla fine quando annunci il tuo ritiro. Come potete immaginare è molto difficile per me dire che questa sarà la mia ultima gara in MotoGP. Lascio come pilota professionista”.

Jorge Lorenzo, 32 anni, saluta al termine della conferenza stampa / Box Honda
Jorge Lorenzo, 32 anni, saluta al termine della conferenza stampa / Box Honda

Tutto è iniziato quando avevo tre anni – ha poi ricordato Lorenzo – . Sono quasi 20 anni che mi dedico a questo sport. Le persone che hanno lavorato con me sanno che sono un professionista e quanta energia, intensità e passione ho sempre vissuto questo sport. Per essere così perfezionisti bisogna avere una forte motivazione e per questo dopo nove anni in Yamaha, che sono stati i più belli della mia carriera, ho sentito il bisogno di aver necessità di un cambiamento per continuare ad avere una motivazione. Per questo ho deciso di andare in Ducati e questo mi ha dato una grande spinta come motivazione. E anche se i risultati all’inizio non sono stati buoni, questa motivazione mi ha portato ad andare avanti e al Mugello, lo scorso anno, ho vinto davanti ai tifosi Ducati. Poi ho firmato per la Honda, che è stata un’altra grande spinta, ma non ho potuto essere nelle condizioni fisiche ottimali per essere veloce. Questo e anche una moto che non ho mai sentito adatta al mio modo di correre mi hanno fatto riflettere. In ogni caso, non ho mai perso la pazienza e continuato a lavorare con il team. Pensavo bastasse solo un po’ di tempo per far andare le cose a posto”.

Ho iniziato a vedere un po’ di luce alla fine del tunnel, ma gli incidenti del Montmelò e poi quella di Assen hanno avuto le conseguenze che sapete. Quando ero lì che rotolavo sull’asfalto devo ammettere che ho pensato se ne valeva davvero la pena, dopo tutto quello che ho ottenuto. Ho pensato che forse era l’ora di smettere. Una volta a casa ho pensato di continuare ancora ma la verità è che da quel momento la salita è diventata così alta e così ripida che non sono stato in grado di trovare la motivazione per continuare”.

Tutti sapete che adoro la competizione e adoro questo sport, ma soprattutto adoro vincere, quindi mi sono reso conto che questo non era più possibile, anche se è passato poco tempo con la Honda, quindi…”.

"Mi dispiace aver deluso la Honda"

Sul volto di Lorenzo, 32 anni, non è mancata la commozione quando è stato il momento di pronunciare la parola ritiro, la più difficile per uno sportivo. Dopo 18 stagioni, lo spagnolo lascia il Mondiale con cinque titoli iridati, due in 250 in sella all’Aprilia, nel 2006 e 2007, e tre in MotoGP, nel 2010, 2012 e 2015, con la Yamaha. Dal suo esordio in 125, nel 2002 a Jerez, nel giorno del suo 15esimo compleanno (che era l’età minima per correre nel Motomondiale) dopo aver saltato i primi due GP della stagione a Suzuka e a Welkom, Lorenzo ha conquistato 68 vittorie, diventando il sesto pilota più vincente della storia dopo Giacomo Agostini (122 vittorie), Valentino Rossi (115), Angel Nieto (90), Marc Marquez (80) e Mike Hailwood (76). Uno dei suoi storici primati era il record di punti in una sola stagione, che si era assicurato nel 2010 con 383 lunghezze. Un bottino che, come tanti altri primati delle due ruote, è finito sotto lo “schiaccia-record” Marc Marquez che nell’ultima gara in Malesia ha fatto segnare 395 punti in 18 gare.

In questo momento della carriera era impossibile per me mantenere la motivazione, l’obiettivo che avevo nella mia testa non era realistico da raggiungere in poco tempo – ha aggiunto Lorenzo – . Sono dispiaciuto per Honda, soprattutto per Alberto (Puig, il team principal HRC, ndr) che è stato colui che mi ha dato questa opportunità. Mi dispiace aver deluso la Honda e i suoi vertici, ma credo che questa decisione sia la migliore per il futuro del team, perché non si può lottare soltanto per finire una gara o per il podio. Siamo dei vincitori e vogliamo lottare per vincere. Sono stato un ragazzo fortunato, sono riuscito a correre insieme a piloti incredibili che fanno parte della mia generazione, ottenendo risultati di successo. Vorrei ringraziare tutti per il loro aiuto, Carmelo Ezpeleta e tutta la Dorna, l’Aprilia, la Ducati, la Yamaha e la Honda… i miei genitori, mia madre e mio papà che sono qui per tutti i sacrifici che hanno fatto. E poi tutti i miei tifosi e gli appassionati della MotoGP, grazie a tutti voi!”.

Verrà nominato leggenda a Jerez

Infine, dopo il grande applauso per lui e la sua carriera, a prendere la parola è stato poi il ceo di Dorna Sports, Carmelo Ezpeleta, che ha ricordato la carriera di Lorenzo nel Mondiale, annunciando che verrà nominato leggenda della MotoGP a Jerez 2020. “E’ davvero un giorno molto speciale, ricordo molto bene la prima volta che l’ho visto, era un ragazzino speciale. Poi ricordo che ha dovuto aspettare per correre e ricordo tutta la storia che abbiamo vissuto insieme. L’unica parola che mi viene in mente adesso è grazie, grazie per quello che hai fatto in questo campionato e per tutto quello che ci hai messo dal punto di vista umano. È una giornata molto difficile ma conoscendo Jorge so che adesso è felice. È stato incredibile in tutti questi anni, ha avuto una grandissima carriera, e da oggi posso dire che sapevo della sua decisione. E sono lieto di annunciare che verrà nominato leggenda della MotoGP al prossimo GP di Jerez”.

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