MotoGP, il GP India è a rischio a poche ore dal via: piloti e team non possono entrare nel Paese
Non comincia benissimo l'avventura del Gran Premio d'India nel calendario del Motomondiale. Nel prossimo weekend del 24 settembre infatti la MotoGP, la Moto2 e la Moto3 dovrebbero fare tappa per la prima volta sul Buddh International Circuit, ma a pochissimi giorni dall'inizio c'è il serio rischio che il GP possa saltare o comunque disputarsi con un programma ridotto rispetto a quello tradizionale. E il motivo è clamoroso. Tantissime persone che fanno parte della carovana del campionato motociclistico più prestigioso al mondo infatti non hanno potuto ancora prendere l'aereo per recarsi in India in quanto, allo stato attuale, non potrebbero entrare nel Paese asiatico.
Diversi piloti (tra cui l'otto volte campione del mondo Marc Marquez e gli italiani che partecipano al Mondiale della Moto3 Alberto Surra e Filippo Farioli), tanti membri dei team (solo Aprilia e Ducati sono riusciti a far sbarcare tutto i propri uomini in tempo in terra indiana) e tantissimi addetti ai lavori (tra personale del Motomondiale e delle emittenti che detengono i diritti di trasmissione e giornalisti) non hanno difatti ancora potuto prendere il volo in quanto non hanno ancora ricevuto il visto per fare ingresso in India.
Quando mancano dunque appena due giorni all'inizio delle attività pianificate per il Gran Premio d'India dunque c'è ancora una questione burocratica da risolvere per evitare una clamorosa cancellazione last minute o comunque modifiche sostanziali al programma del primo GP indiano della storia. In caso di ulteriori ritardi nella concessione dei visti (per i quali si è attivata una task force composta da Dorna, Irta e organizzatori del GP) infatti la MotoGP potrebbe annullare una o entrambe le sessioni di prove libere del venerdì (come già accaduto quest'anno per il GP d'Argentina quando problemi tecnici hanno fatto ritardare l'arrivo degli aerei cargo che trasportavano le moto) o, qualora non si riuscisse a risolvere (anche se i promotori stanno lavorando senza sosta per risolvere questo inaspettato incidente burocratico e nelle ultime ore sono già riusciti a sbloccare 500 visti), potrebbe addirittura clamorosamente annullare l'intero Gran Premio che si dovrebbe disputare su un circuito, il Buddh International Circuit, che per giunta deve essere ancora omologato (l'omologazione dovrebbe avvenire il giovedì, cioè il giorno prima di quello in cui i piloti della MotoGP, della Moto2 e della Moto3 dovrebbero debuttare in pista. Le strane regole imposte agli spettatoriche vogliono assistere dal vivo al primo GP d'India della MotoGP dunque sembrano al momento essere davvero l'ultimo problema da affrontare per gli organizzatori.