MotoGP il calendario del Mondiale 2020: si parte a Jerez il 19 luglio
La MotoGP sarebbe dovuta partire l’8 marzo con il Gp del Qatar, ma per la classe regina non è stato così. L’emergenza sanitaria ha colpito anche tutto il mondo dello sport, che ora dopo rinvii e cancellazioni cerca di ripartire. E gli organizzatori del campionato hanno fissato una data per il gran ritorno quella del 19 luglio. Giorno in cui a Jerez de la Frontera probabilmente si tornerà a correre una gara. Naturalmente gli appuntamenti in programma non saranno 20, ma gli appassionati e i piloti avranno modo di divertirsi. In Italia si dovrebbe correre a Misano.
Si può partire a Jerez il 19 luglio
Due settimane dopo l’avvio della Formula 1 prenderà il via anche il Mondiale della MotoGP. La Dorna ha intenzione di iniziare la stagione dal circuito di Jerez de la Frontera, un tracciato storico e anche molto bello. Naturalmente si correrebbe senza tifosi. Come la Formula 1 anche la MotoGP ha deciso di disputare un paio di gare sullo stesso tracciato e così il 26 luglio si potrebbe correre ancora in Spagna, a Jerez. Una settimana di break e poi tutti a Brno, tradizionale appuntamento estivo, il 9 agosto. Dalla Repubblica Ceca tutti in Austria, dove sul circuito di proprietà della Red Bull ci potrebbero essere due gare in fila.
Misano il 13 settembre
Poi tutti assieme i piloti potrebbero volare verso Barcellona, circuito che si è candidato a disputare due gare (come l’Austria e Jerez). Il 13 settembre a Misano si dovrebbe tenere il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini. Le gara dell’Aragon e di Francia probabilmente saranno quelle che procederanno le trasferte in Estremo Oriente (Thailandia, Giappone e Malesia) e Australia. Quattro gare da tenere al massimo in cinque settimane tra ottobre e novembre. Gli organizzatori del Mondiale vorrebbero mantenere anche Texas e Argentina, che però non sono certe della permanenza in calendario, prima del gran finale nel Gp della Comunità Valenciana. Sicuramente fuori dal calendario Germania e Olanda, e la mancanza di Assen è pesante, sia per gli appassionati che per i piloti.