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MotoGP, Gran Premio di Spagna a Jerez in dubbio: il circuito chiude per Coronavirus

Il weekend che il Motomondiale ha individuato come round di esordio della classe regina del motociclismo messo in forte discussione dall’interruzione delle attività sulla pista andalusa che potrebbe estendere lo stop di due settimane a cinquanta giorni. La notizia arriva direttamente dalla classe SSP300 della Superbike dove il team RT Motorsports by SKM Kawasaki si è visto annullare il test previsti per oggi dal “no go” comunicato dall’impianto. Il Paese della penisola iberica ha dichiarato lo stato di emergenza dopo che i contagi hanno superato i 4000 casi.
A cura di Valeria Aiello
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Il circuito di Jerez de La Frontera / Getty
Il circuito di Jerez de La Frontera / Getty
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Non sono buone notizie quelle che arrivato dal circuito di Jerez de La Frontera, in Spagna, dove il Motomondiale ha previsto l’esordio stagionale della MotoGP. Dopo la cancellazione del GP del Qatar e il rinvio del GP di Tailandia al 4 ottobre, del GP delle Americhe al 15 novembre e del GP di Argentina al 22 novembre, anche quello che al momento dovrebbe rappresentare il primo round della stagione 2020 del campionato MotoGP è messo in forte discussione da una decisione comunicata questa mattina a chi si trovava sulla pista andalusa.

Jerez chiuso per Coronavirus

Il team RT Motorsports by SKM Kawasaki della classe Supersport 300 della Superbike ha infatti dovuto fare i conti con l’annullamento del turno di test pre-campionato che è arrivato quando i piloti stavano lasciando la pit-lane per il primo run. In un video pubblicato su Facebook la struttura sportiva ha mostrato cosa è accaduto in pista. “Cancellato – si legge nel post – . Pensavamo di poter iniziare a provare a Jerez ma, mentre i piloti sono saliti in sella per la prima sessione, il circuito ha comunicato il “no go”, con la pista che sarà chiusa per i prossimi 50 giorni a causa del Coronavirus”. Al momento, le attività in pista saranno sospese provvisoriamente per 15 giorni che, se necessario, potrebbero essere estesi. Un divieto di 50 giorni includerebbe anche il venerdì di libere del GP di Spagna del Motomondiale (1-3 maggio), mettendo a rischio l’intero fine settimana.

In seguito delle raccomandazioni delle autorità sanitarie in merito alle misure di contenimento per rallentare l’avanzata del Coronavirus – si legge in una nota ufficiale pubblicata dal circuito – , l’Ángel Nieto di Jerez informa che le nostre strutture cesseranno ogni attività inizialmente per 15 giorni. Tuttavia, la misura potrà essere rivista e prorogata se necessario”.

In Spagna scatta l'allarme Coronavirus

Nelle ultime ore la Spagna ha dichiarato lo stato di emergenza dopo che nella giornata di oggi, 13 marzo, si è registrato un preoccupante aumento dei contagi, superando i 4mila casi, più di mille rispetto a ieri. Al momento, nello Stato della penisola iberica, si contano 120 i morti per Coronavirus (qui gli aggiornamenti in tempo reale e le ultime notizie sulla situazione). Dati che rendono la Spagna il quinto Paese nel mondo per numero di contagi e il secondo in Europa dopo l’Italia, dove i casi di positività al Covid-19 hanno toccato quota 15mila con oltre mille decessi. Per ridurre il rischio contagi, analogamente da quanto fatto nel nostro Paese, la Spagna ha avviato le prime restrizioni per quanto riguarda la circolazione delle persone per un periodo di 15 giorni.

Dopo la Spagna, in calendario Francia e Italia

Se dovesse saltare anche il GP di Spagna, il rischio è quello che la MotoGP debba aspettare il round successivo in calendario, il GP di Francia in programma a Le Mans il 17 maggio. Anche Oltralpe la situazione non è però delle migliori – al momento il presidente Emmanuel Macron ha annunciato la chiusura di scuole e università, chiedendo ai francesi di limitare gli assembramenti e disponendo il divieto di eventi che prevedono un’affluenza di più di mille persone. Se malauguratamente salterà anche il GP di Francia, per il via della MotoGP si dovrebbe attendere addirittura il GP d’Italia, previsto al Mugello nel fine settimana del 31 maggio. Una data che, alla luce delle più stringenti misure adottate nel nostro Paese per contrastare l’emergenza, potrebbe per assurdo rappresentare davvero l’inizio del campionato.

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