MotoGP, ecco come l’airbag ha salvato Marquez nell’incidente di Sepang
Il violento incidente nelle fasi finali delle qualifiche del GP di Malesia, al netto di qualche botta ed abrasione, non ha avuto praticamente alcuna conseguenza per il campione spagnolo Marc Marquez. Il pilota della Honda stava cercando di sfruttare il gancio di Fabio Quartararo quando è incappato in un brutto highside che lo ha letteralmente sbalzato in aria prima di picchiare pesantemente contro l’asfalto.
Ecco come l'airbag ha salvato Marquez
Un impatto che resta solo un brutto spavento ma che al tempo stesso conferma come in questi ultimi anni le tecnologie dietro all’abbigliamento protettivo dei piloti abbiano fatto degli importantissimi passi in avanti. Nello specifico, l’introduzione dell’airbag obbligatorio nelle tute di tutti gli iscritti ai campionati del mondo MotoGP e Superbike dall’inizio della stagione 2018 (dal 2020 sarà obbligatorio anche nel tricolore Civ) è stata una vera e propria rivoluzione in termini di sicurezza.
Nel caso di Marquez, che in pista ha scelto di indossare i prodotti del brand Alpinestars, l’elevata tecnologia del sistema Tech-Air è stata determinante nell’escludere conseguenze che, visti i dati pubblicati oggi dall’azienda italiana, avrebbero potuto essere decisamente più gravi. I dati mostrano che l’airbag lo ha protetto da un impatto di oltre 20 G, per l’esattezza 26,27 G, un parametro paragonabile a quasi cinque volte la forza sopportata da un pilota di Formula 1 in piena accelerazione alla Parabolica di Monza. Una volta sbalzato dalla moto, l’airbag si è gonfiato completamente 855 millesimi di secondo prima che lo spagnolo colpisse per la prima volta contro l’asfalto, rotolando in una dinamica di che si è sviluppata complessivamente in 2,9 secondi. Bene quindi quel che finisce bene, anzi sul podio, visto che nonostante l'11° casella in griglia di partenza, Marquez è riuscito comunque a strappare la piazza d'onore a Sepang, secondo al traguardo a meno di 24 ore dalla violenta caduta.