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MotoGP costretta a cambiare programma in India, la pista è un inferno: “Gola e gambe bruciano”

La MotoGP ha cambiato il programma delle gare del GP d’India a weekend in corso a causa delle inaspettate condizioni proibitive che i piloti si sono trovati ad affrontare nel momento in cui sono scesi in pista sul Buddh International Circuit: lo sforzo fisico è estremo.
A cura di Michele Mazzeo
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Proseguono i problemi per il primo GP d'India della storia della MotoGP di scena in questo weekend sul Buddh International Circuit di Nuova Delhi. Dopo le critiche per gli strani divieti imposti agli spettatori, aver scampato il pericolo di cancellazione a causa dei visti arrivati con grande ritardo per piloti, uomini dei team e addetti ai lavori ed evitato l'incidente diplomatico a causa della mappa sbagliata, cominciato il programma sul tracciato indiano con le prove libere del venerdì sembrava che ormai tutto fosse risolto. E invece, proprio nel momento in cui i protagonisti del Motomondiale sono scesi in pista, ecco che di problemi ne sorti altri e di non poco conto: per loro correre su questo circuito è un vero e proprio inferno. Una situazione che ha portato la Dorna a prendere decisioni estreme a weekend in corso.

In seguito ad un accordo tra piloti, team, fornitori di pneumatici infatti si è deciso di ridurre la durata di tutte le gare del GP d'India di tutte le classi del Motomondiale: ridotte di un giro rispetto al programma originale la Sprint Race della MotoGP (che passa quindi da 12 a 11 tornate), la gara della Moto2 (da 19 a 18 giri) e quella della Moto3 (da 17 a 16 giri), mentre c'è un taglio più netto per la gara della domenica della classe regina che si riduce di tre giri che durerà dunque 21 tornate anziché le 24 originariamente pianificate.

Il motivo? Le condizioni meteorologiche estreme che i piloti si sono trovati ad affrontare girando sul circuito indiano, condizioni proibitive che mettono a dura prova il fisico dei centauri a causa delle temperature e del livello d'umidità inaspettatamente elevati. Niente a che vedere con quelle, già difficili, che si affrontano di consueto nelle altre gare asiatiche in Malesia, Indonesia e Thailandia.

I commenti rilasciati a riguardo dai piloti dopo essere scesi per la prima volta sulla pista indiana fanno capire meglio di altra cosa lo sforzo fisico cui sono sottoposti ogni qualvolta girano sul Buddh International Circuit: "È orribile. Non potete immaginare cosa proviamo sulla sulla moto" ha infatti detto l'alfiere del team RNF Raul Fernandez dopo esser sceso dalla sua Aprilia al termine delle FP1. A spiegare ciò che lo spagnolo ha solo lasciato intendere ci ha pensato poi il campione del mondo in carica Pecco Bagnaia che ha descritto cosa prova quando scende in pista sul circuito che ospita il GP d'India della MotoGP: "Sul rettilineo Senti la gola che brucia. Ti brucia la gola, ti bruciano le gambe! E la nostra moto di solito è migliore delle altre sotto questo aspetto" ha difatti spiegato l'attuale leader del Mondiale.

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A fargli eco ci ha pensato poi anche Aleix Espargaro: "Per noi le condizioni sono oltre il limite. Il calore che produce la moto è pazzesco. Non riuscivamo davvero a respirare dopo otto o nove giri, quindi non so come faremo a finire la sprint race, per non parlare della gara di domenica" ha infatti chiosato l'alfiere dell'Aprilia apparso molto preoccupato per le condizioni estreme affrontate nel primo approccio con la pista indiana.

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