MotoGp a Jerez, la “scansata” di Rossi per Marquez è il segnale della resa
La "scansata" di Valentino Rossi a favore di Marc Marquez vale più di qualunque annuncio di ritiro da parte del "dottore". Succede tutto quando mancano 14 giri dal termine della prima sfida Mondiale: a Jerez de la Frontera, anche nel giorno gara, il copione non cambia: la moto che inforca il 46 non è pari alle ambizioni né allo stile di guida del conducente. Lui è aggressivo, mangia l'asfalto ed era abituato a lasciare polvere e detriti agli avversari. Le cose sono cambiate e anche da un bel po'. Vederlo arrendersi, non opporre resistenza mentre lo spagnolo iridato lo tallona fa venire un groppo in gola.
Rossi si gira e si scansa, vede l'iberico che gli scatta davanti nel tentativo di recuperare posizioni e tempo dopo quella maldestra uscita di circuito che poteva costargli cara. È riuscito a restare in piedi, a controllare il mezzo nonostante il rollio sulla ghiaia, a rientrare in carreggiata per lanciarsi all'inseguimento delle prime posizioni. A cinque giri dal termine Quartarato (leader della corsa) e Viñales se lo ritrovano incollato addosso. E Rossi? Poco dopo sarà costretto a ritirarsi a causa delle gomme usurate.
Il segnale della resa era arrivato poco prima con la consapevolezza da parte del pilota di Tavullia che è impossibile ingaggiare duelli d'altri tempi (quelli delle sportellate e dei calcetti, quelli delle pieghe da paura e del gas a martello all'uscita della curva). La sua moto non è competitiva, le gomme si inchiodano all'asfalto e l'ex campione del mondo resta senza potenza. Lo aveva detto alla vigilia del Gran Premio in Spagna, quanto accaduto ha confermato tutte le difficoltà del 9 volte campione del mondo. Null'altro poteva fare che lasciargli pista libera, anche se avesse voluto contrastarne l'avanzata non avrebbe avuto i mezzi per farlo. E avrebbe rischiato una figuraccia peggiore. Peggio del ritiro alla prima mondiale? No, al peggio non c'è mai fine.