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Morto Tino Brambilla: è stato pilota di Moto e F1, fu collaudatore della Ferrari

Tino Brambilla è stato un pilota di auto e di moto, vinse tantissime corse sulle due e le quattro ruote. Brambilla disputò sia il MotoMondiale, arrivò sul podio in una gara in Germania, che il campionato di Formula 1. Enzo Ferrari lo stimava molto, lo ingaggiò spesso come pilota ma anche come collaudatore.
A cura di Alessio Morra
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A 86 anni è morto Tino Brambilla, era stato un pilota di auto e di moto, aveva corso da professionista negli anni ’50 e ’60, il ‘Drake’ Enzo Ferrari lo apprezzava moltissimo e gli affidò una serie di vetture in gare ufficiali, lo utilizzò anche come collaudatore. E spesso Ferrari chiedeva consigli a Brambilla, che era un uomo molto sincero tanto che una volta testando una 512 Sport disse: “Se si mette un manettino quest’auto diventa un tram”.

La carriera di Tino Brambilla

Il suo nome in realtà era Ernesto, ma lo conoscevano tutti come Tino, iniziò la sua attività da giovanissimo, vinse tante gare con una MV Agusta 125 Monoalbero Corsa e divenne anche Campione italiano di Terza Categoria, dopo aver vinto anche due titoli italiani juniores fece il suo esordio nel MotoMondiale, non ebbe la chance di disputare un campionato intero – corse 10 gare, tre volte si piazzò tra i primi cinque, sul podio subito in Germania. Poi, passò dalle due alle quattro ruote, vincendo il campionato italiano di Formula 3 con la Brabham Ford, corse anche in Formula 2 e prese parte anche a due gare in Formula 1. Ferrari lo ingaggiò per correre a Monza nel 1969, ma dovette rinunciarvi per un infortunio occorsogli per un incidente in moto.

Il fratello Vittorio era stato pure lui pilota di Formula 1

Una famiglia che amava i motori quella Brambilla, perché oltre a Tino si ricorda bene anche Vittorio, che era nato un anno dopo il fratello maggiore, che disputò sette campionati di Formula 1, vinse una gara memorabile nel Gran Premio d'Austria del 1975, guidava la March, una scuderia storica, fu perfetto sotto il bagnato e conquistò il primo e unico successo della sua carriera su un tracciato molto amato dai piloti italiani, e lo si ricorda anche per un cameo in un film con Renato Pozzetto, grande amante della Formula 1. Vittorio Brambilla morì nel 2001 a causa di un infarto.

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