Morbidelli sul podio a Jerez (e primo tra le Yamaha) con una moto di due anni fa
Franco Morbidelli, grande protagonista del GP di Spagna della MotoGP, conferma ancora una volta di meritare una moto ufficiale. A Jerez il pilota italo brasiliano del team Petronas ha conquistato il podio arrivando terzo alle spalle delle due Ducati ufficiali facendo meglio dunque di tutti gli altri piloti Yamaha. Il tutto con una M1 di due anni più vecchia rispetto a quella dei piloti ufficiali della casa di Iwata Fabio Quartararo e Maverick Vinales, ma anche del compagno di squadra Valentino Rossi.
La M1 "A-Spec" con cui Morbidelli è riuscito a centrare il terzo posto a Jerez è difatti la stessa moto fornita dalla Yamaha nel 2019 (con qualche piccolissima evoluzione), una moto che, come ammesso lo stesso pilota alla vigilia del week end spagnolo, "non consente di lottare per il titolo iridato". Il fatto che lo scorso anno sia stato l'unico in grado di contendere il Mondiale fino all'ultimo GP a Joan Mir e di essersi laureato vicecampione del mondo ottenendo tre vittorie con una moto che, allora, era più vecchia delle altre di un anno, non gli ha garantito una moto ufficiale per questa stagione mettendolo di fatto fuori dai giochi iridati per questo 2021.
Un problema legato principalmente ai vincoli contrattuali (Morbidelli a differenza di Quartararo, Vinales e Rossi, è legato direttamente a Petronas e non a Yamaha), ma che nessuno fin qui ha cercato di risolvere nonostante anche oggi abbia dimostrato di essere tra i migliori piloti della classe regina del Motomondiale e di meritare una moto ufficiale. Se quanto fatto lo scorso anno non fosse già abbastanza, Morbidelli anche oggi ha mostrato cosa è in grado di fare in pista anche con una moto di due anni più vecchia delle altre e lasciato all'immaginazione cosa potrebbe fare se potesse competere ad armi pari con gli avversari.