Montoya distrugge Verstappen: “Almeno sette piloti vincerebbero il Mondiale con la sua Red Bull”
Quando Juan Pablo Montoya in Formula 1 il più forte in assoluto era Michael Schumacher. In pista con loro c'erano piloti di altissimo livello, come Hakkinen, Raikkonen, Alonso e Barrichello. Il colombiano quando spingeva sull'acceleratore non aveva paura di nessuno, osava forse troppo, ma era uno spettacolo vederlo per chi amava la Formula 1 di un tempo. Senza paura in pista e fuori, è ancora così l'ex pilota che in un'intervista ha sparato a zero su Max Verstappen, il pilota che sta dominando il Mondiale 2023.
L'eterno dilemma della Formula 1. Quanto conta il pilota? E quanto conta la macchina? Inutile inerpicarsi in risposte perché difficilmente si troverà mai un accordo. La Red Bull del 2023 è fenomenale: ha vinto tutte le gare, impossibile batterli, impossibile sconfiggere Max Verstappen, che conquisterà il terzo titolo consecutivo. E in attesa dei festeggiamenti macinerà record su record. L'olandese viene celebrato da quasi tutti e viene già paragonato (al di là dei suoi numeri) a Senna o Schumacher.
Ma non tutti sono d'accordo sulla grandezza di Verstappen. In una recente intervista Juan Pablo Montoya, ex pilota di Williams e McLaren, ha sminuito il lavoro del venticinquenne pilota olandese dicendo: "Sta facendo sicuramente un buon lavoro. Invincibile? Sì, come sembravano esserlo Hamilton e Schumacher quando vincevano tutto il possibile. Max è sicuramente un gran pilota ma la verità è che ha anche la macchina migliore".
Secondo Montoya il Mondiale con la Red Bull lo vincerebbero quest'anno una mezza dozzina di pilota se non di più, e senza nascondersi ha fatto alcuni nomi: "Penso che almeno sette – otto piloti vincerebbero il Mondiale con la Red Bull di Verstappen. Tra questi ci sono Lando Norris, Sergio Perez, Lewis Hamilton, Carlos Sainz, George Russell e altri".
Montoya, che ha vinto 5 Gp in Formula 1, ha aggiunto: "Nella Formula 1 devi essere fortunato ad avere una macchina molto veloce. Alla fine per vincere serve il giusto equilibrio tra macchina e pilota".