video suggerito
video suggerito

Montezemolo: “Alla Ferrari serve un CEO che abbia esperienza in F1 e non lasci solo Binotto”

L’ex presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo spiega quali sono a suo dire i problemi che hanno portato all’attuale situazione del Cavallino reduce da una delle sue peggiori stagioni in 70 anni di Formula 1 e quale sia la figura ideale del nuovo amministratore delegato che prenderà il posto del dimissionario Louis Camilleri. L’ex boss del Cavallino critica la gestione della scuderia di Maranello da parte di Sergio Marchionne e Camilleri e della nuova presidenza dopo il suo addio avvenuto nel 2014.
A cura di Michele Mazzeo
859 CONDIVISIONI
Immagine

L'ex presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo è tornato a parlare dell'attuale situazione del Cavallino reduce da una delle sue peggiori stagioni in 70 anni di Formula 1 e alla ricerca di un nuovo amministratore delegato dopo le dimissioni di Louis Camilleri. Il manager 73enne al vertice della scuderia di Maranello negli anni d'oro dei cinque titoli iridati consecutivi di Michael Schumacher e di quelli che ad oggi sono gli ultimi titoli (piloti con Raikkonen nel 2007 e costruttori nel 2008)  messi in bacheca dalla squadra italiana.

Montezemolo: "I problemi della Ferrari vengono da lontano"

Montezemolo ha infatti così commentato la stagione appena conclusa che ha visto la Ferrari chiudere con il peggior risultato in termini di posizionamento finale dal 1981 ad oggi: "Voglio evitare di creare ulteriori difficoltà o polemiche. E per questo cercherò di essere il più obiettivo e costruttivo possibile – ha detto infatti l'ex numero uno del Cavallino in un'intervista rilasciata alla trasmissione ‘La politica nel pallone' di Radio 1 –. Sono preoccupato perché i risultati di quest’anno, in cui la Ferrari non ha fatto neppure un giro in testa in tutto il campionato, da un lato sono problemi che vengono da lontano, dall’altro sono problemi che creano degli interrogativi importanti sul futuro. Vengono da lontano – ha spiegato l'esperto dirigente d'azienda emiliano – perché se noi guardiamo i numeri, che poi sono quelli che nella vita, nel lavoro e soprattutto nello sport contano, dal 2014 la Ferrari non solo non ha mai vinto un mondiale né piloti né costruttori, non solo non è mai stata in condizioni di arrivare a giocarsi il mondiale all’ultima corsa, ma soprattutto in certi anni è stata sin dall’inizio tagliata fuori dalle speranze di vittoria".

Immagine

Le critiche alla ‘Struttura orizzontale' voluta da Marchionne

L'ex boss della Ferrari ha poi illustrato quali sono a suo dire i due principali problemi della Rossa che hanno portato a questa situazione che, sul piano sportivo, non è di certo esaltante: “Questo nasce da due tipi di problemi – ha infatti evidenziato Luca Cordero di Montezemolo –. Innanzitutto dal tipo di organizzazione ‘orizzontale’ che era stata fatta (da Sergio Marchionne, ndr), che in Formula 1 non regge. Tipico di chi non ha esperienze e non ha conoscenze della Formula 1 e forse non ha nemmeno l’umiltà di vedere come sono organizzate le migliori squadre o com’era organizzata la Ferrari stessa quando vinceva in continuazione o quando, ad esempio nel 2012, abbiamo perso il mondiale a metà dell’ultimo GP con Alonso – ha proseguito l'ex boss del Cavallino –. Alonso è stato 4 anni alla Ferrari e per 2 volte ha perso il mondiale all’ultima gara. Vettel, che è un ragazzo serio e bravo, e fui io il primo a parlare con lui della possibilità di venire in Ferrari, non si è mai giocato il mondiale all’ultima gara.

Il secondo problema – ha poi continuato – è che per vincere, oggi come ai tempi di Enzo Ferrari (ad esempio quando assunse John Bernard e Harvey Postlethwaite), bisogna assumere qualche elemento che faccia la differenza e che porti competenze e aria nuova. Io avevo una squadra di cui sono orgoglioso con Jean Todt direttore sportivo, Ross Brawn direttore tecnico, Stefano Domenicali che era il numero 2 di Todt, Rory Byrne come capo del telaio. Questa era una squadra fortissima, perché nella mia vita ho sempre cercato di mettermi attorno persone ancora più brave, non parliamo della parte commerciale poi, con Felisa e i suoi collaboratori, dove abbiamo vinto il premio come miglior posto di lavoro per la qualità della vita. Purtroppo – ha aggiunto – è un problema che viene da lontano, in questi anni non si è mai vinto e non si è mai stati vicino a vincere e mi preoccupa per il futuro”.

Immagine

Le caratteristiche che dovrà avere il nuovo CEO Ferrari

Nella sua lunga disamina sul momento della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo si è poi anche soffermato sulla posizione di Mattia Binotto e su ciò che è mancato in questi anni da parte di chi è ai vertici della società (e quindi indirettamente ai Ceo Sergio Marchionne prima e il dimissionario Louis Camilleri poi): “All’inizio vedevo una criticità in Binotto molto solo – ha ammesso l'attuale presidente di NTV –, perché è vero che ha un presidente e un CEO, ma questi ultimi devono avere conoscenza, competenza, passione per la Formula 1 per dare il massimo supporto a chi oggi è in trincea come Binotto. Abbiamo regolamenti completamente nuovi nel 2022, sui quali bisogna lavorare bene e iniziare a farlo già da ora. Vedo un futuro con molte incognite. Vedevo Binotto un uomo solo al comando, e non ha grandissima esperienza ed è (unico caso in Formula 1) sia team manager che direttore tecnico, ha un fardello sulle spalle molto pesante. Spero – ha infine concluso – che il nuovo CEO possa aiutarlo”.

Immagine
859 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views