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“È stato inaccettabile”: i video dell’incidente di Dupasquier in diretta TV diventano un caso

Il pilota della Ducati Jack Miller si è scagliato contro la gestione televisiva del video dell’incidente nelle qualifiche di Moto3 del GP d’Italia al Mugello costato poi la morte al 19enne Jason Dupasquier: l’australiano ha aspramente criticato i continui replay del fatale impatto mandati in onda dalle TV: “Penso di aver visto almeno 10 replay dell’impatto, questo è inaccettabile”
A cura di Michele Mazzeo
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L'incidente mortale del giovane pilota svizzero Jason Dupasquier continua a far discutere nel paddock del Motomondiale con diversi piloti della MotoGP che si sono scagliati contro la gestione della gara della classe regina dopo la notizia del decesso del giovanissimo collega. Il pilota della Ducati Jack Miller ha però voluto sottolineare un altro aspetto della vicenda che lo ha fatto molto arrabbiare: vale a dire la gestione televisiva del video dell'incidente con continui replay del fatale impatto e la copertura TV dei soccorsi in pista al 19enne svizzero.

Questo ha fatto molto arrabbiare il centauro australiano della Ducati che ha rivelato, che proprio a causa del passaggio continuo di quelle tragiche immagini, sabato sera (prima della morte di Dupasquier avvenuta domenica mattina) ha fatto scollegare tutti i televisori presenti nell'Hospitality della squadra della casa di Borgo Panigale sul circuito del Mugello:

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"Sabato sera ho cenato, avevamo Sky TV nell'hospitality e ho fatto scollegare tutti i televisori perché alla fine penso di aver visto 10 fottuti replay dell'incidente – ha difatti rivelato un furioso Miller –. E penso che questo sia inaccettabile più di ogni altra cosa. Non conosci la situazione, non sai cosa sta succedendo.

Speravamo e ci auguravamo tutti che la smettessero di mandare in onda quella merda.  Non dovrebbe accadere – ha poi aggiunto il pilota australiano della Ducati – che tutti abbiano accesso a quel filmato, non dovrebbe essere lì. Ma questo è il mondo in cui viviamo al momento – ha infine amaramente concluso il 26enne di Townsville –, è tutto basato sui media e sull'ottenimento di visualizzazioni. Quindi, è quello che è".

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