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Mick Schumacher “penalizzato” dalla storia di papà Michael in F1: la teoria estrema di Jean Todt

Il figlio del leggendario Michael Schumacher snobbato dai team F1 che cercano piloti per il Mondiale 2025, l’accorata difesa dell’ex team manager Ferrari Jean Todt: “Mick è stato penalizzato dal suo cognome”
A cura di Michele Mazzeo
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Il legame tra Jean Todt e la famiglia di Michael Schumacher è ancora oggi solidissimo. Anzi, probabilmente, dopo il tragico incidente sugli sci che ha stravolto la vita del sette volte campione del mondo di Formula 1, il francese ex team manager Ferrari e presidente della FIA ha assunto un ruolo ancora più importante per la moglie Corinna e i figli Gina-Maria e Mick, essendo uno dei pochissimi a poter frequentare casa Schumacher e a conoscere realmente in quali condizioni versa oggi il leggendario pilota tedesco.

Todt si è sempre preso cura della famiglia dell'amico rispettando la volontà di assoluta riservatezza di Corinna e difendendo sempre tutti dalle critiche. E così fa anche oggi che quei bambini sono cresciuti diventando adulti. E così ha fatto recentemente nel momento in cui a finire al centro delle critiche è finito Mick Schumacher, etichettato come pilota non all'altezza della Formula 1, dopo i due mondiali disputati con una Haas per nulla competitiva.

Gina Schumacher tra sua madre, Corinna, e Jean Todt.
Gina Schumacher tra sua madre, Corinna, e Jean Todt.

Nel farlo ha tirato in ballo anche la carriera del Kaiser, ancora oggi driver più titolato della storia del Circus (primato condiviso con Lewis Hamilton), che in qualche modo avrebbe giocato a sfavore del figlio creando su di lui delle aspettative impossibili da realizzare. "Molte persone pensano che il suo cognome sia un vantaggio, ma in realtà lo ha penalizzato. La pressione che è stata esercitata su di lui era ingiusta" ha infatti detto Jean Todt riguardo alla sua passata esperienza nella scuderia statunitense in una recente intervista rilasciata alla rivista tedesca Sport Bild.

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"Naturalmente ha avuto anche alcuni incidenti, alcuni dei quali per colpa sua, ma le aspettative nei suoi confronti erano insensate e poi la macchina non era competitiva" ha quindi proseguito il 78enne francese giustificando il pessimo rendimento del figlio d'arte nelle due stagioni alla Haas.

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Secondo Jean Todt, Mick Schumacher merita dunque un'altra opportunità in Formula 1 (per il 2025 ci sono ancora diversi sedili liberi ma al momento non sembra essere il principale candidato per nessuno di essi): "Voglio vederlo raggiungere l'obiettivo dei suoi sogni e sono convinto che meriti un posto in Formula 1" ha difatti aggiunto.

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Secondo lui infatti ad oggi "Mick è migliore della metà dei piloti attualmente in griglia". Una presa di posizione forte dunque quella presa dall'ex team manager della Ferrari che, se da un lato farà contento il figlio del suo grande amico Michael Schumacher, dall'altro farà storcere il naso a più di un team principal e di un pilota protagonista dell'attuale Formula 1.

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