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Mick Schumacher nel nome di papà Michael: “Emozionante riportare questo nome in Formula 1”

Mick Schumacher è pronto per il suo esordio nella Formula 1 e in una lunga intervista a Sky ha parlato della voglia di scendere in pista e di tutto ciò che lo circonda: “Non vedo l’ora di iniziare la mia prima stagione con Haas”. In merito al cognome che porta e a suo padre ha detto: “Felice di riportare questo cognome in Formula 1”.
A cura di Vito Lamorte
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"È grandioso anche per me riportare il nome Schumacher in Formula 1. Onestamente pensare che siano passati 30 anni dal primo GP di mio padre e che ora io sia al mio primo GP… è bello, è emozionante e ora sto seguendo la sua strada". Mick Schumacher farà il suo esordio in Formula 1 e riporterà il suo cognome nel paddock dopo nove anni e in un'intervista con Federica Masolin a Sky ha parlato del suo primo anno nella massima competizione del motorsport e di tutto ciò che lo circonda. L'avventura con la Haas è un grande stimolo per lui e freme per poter scendere in pista e dimostrare il suo valore: "Non vedo l’ora di iniziare la mia prima stagione con Haas e di poter mostrare, se tutto va bene, le mie potenzialità, le mie abilità".

Il giovanissimo pilota tedesco si è soffermato anche sulla preparazione al Mondiale e su come l'aspetto mentale sia stato curato in maniera scrupolosa: "Come avete visto ho un super compagno di allenamento (il trainer, ndr), fisicamente sono super preparato, volevo essere preparato prima ancora di quanto servisse, così da avere margine per migliorare in tutto quello che posso e adattarmi a situazioni diverse. Ma anche il lato psicologico è importante, Under Armour (suo sponsor tecnico) ha investito molto nella ricerca della comprensione della sfera mentale, concentrandosi sulla ricerca degli aspetti sui quali poter migliorare ed è molto importante per me questo, perché la F1 e il motorsport in generale sono sport nei quali la testa è fondamentale. Se sei solido mentalmente è molto più facile che tu possa fare un buon lavoro in gara".

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In merito alla scelta del numero 47 per la sua monoposto Mick ha risposto: "Il numero 47 è qualcosa di… stavo pensando e scegliendo il numero, non ero sicuro. Volevo il numero 4, poi volevo il 7 ma era già occupato e così ho pensato “perché non unirli?!”. Prima ho pensato al 74 ma poi ho detto “no!” e ho pensato al 47. E’ lo stesso e racchiude tante coincidenze per chi le vuole trovare. Se prendi tutte le date di nascita della mia famiglia, la somma fa 47. Poi se pensi che 4 e 7 erano i numeri che volevo, ora è bello averli con me. Qualche fan ha detto 4 e 7, ‘For Michael’ e anche questo significato è molto bello".

Sugli obiettivi personali e della Haas sembra avere le idee chiare: "Fondamentalmente il nostro obiettivo è vedere dei miglioramenti dall’inizio dell’anno, alla fine dello stesso. Vogliamo vedere di essere capaci di progredire, vogliamo far vedere di essere in grado di lottare e nella migliore delle ipotesi di portare a casa qualche punto. Questo è francamente ciò che vorremmo e ci darà anche l’opportunità di imparare per il prossimo anno. […] E per me personalmente l’obiettivo è lo stesso, vorrei vedere miglioramenti in me dall’inizio alla fine della stagione. Sono a mio agio in ogni situazione, so che devo migliorare le debolezze ma anche fortificare i miei punti di forza. In generale vorrei crescere come pilota e come persona".

Infine una battuta su se stesso che, però, nasconde una grande verità: "La storia più interessante quest’anno? Sono io, no?! Non so quale sia la storia più forte, ma so cosa vuol dire per me essere in F1".

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