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Mick Schumacher e quei consigli di papà Michael: “Messi in pratica, per lui é stato importante”

Mick Schumacher ha fatto il suo debutto nel Mondiale di Formula 1, seguendo così le orme di papà Michael. Ha le spalle larghe il figlio d’arte per reggere il peso dell’eredità del campionissimo, che gli ha dato consigli preziosi in passato sul come affrontare nel modo giusto la carriera da pilota.
A cura di Marco Beltrami
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Mick Schumacher ha le spalle larghe. Il giovane pilota di Formula 1 porta il peso di un'eredità pesante, quella di papà Michael icona della Formula 1, capace di vincere 7 titoli mondiali. È forte l'emozione di Schumi jr. ogni volta che entra nell'abitacolo della sua Haas in questa prima esperienza nel Circus, ma è altrettanto grande la voglia di fare qualcosa d'importante sulla scia dei consigli del papà, che lo ha sempre sostenuto nelle sue scelte.

Mick Schumacher, in un'intervista a La Gazzetta dello Sport, si è detto soddisfatto del suo debutto nel Mondiale di Formula 1 con i due 16esimi posti ottenuti nei primi appuntamenti stagionali con la Haas. Sta acquisendo esperienza il pilota della Ferrari Driver Academy reduce dal trionfo in F2, che ha deciso di seguire le orme del leggendario papà: "Lui e mia mamma mi hanno sempre sostenuto in questa scelta. La cosa più importante che mi ha detto è che mi divertissi in quello che facevo. E vedere che mettevo in pratica quel suggerimento era molto importante per lui allora. Se ami ciò che fai, lo fai bene".

E il segreto è proprio questo, non smettere mai di divertirsi ed emozionarsi. D'altronde Mick Schumacher sta vivendo sensazioni uniche come quando gira a Fiorano lì dove suo padre ha percorso tantissimi giri: "Quando sei bambino, non realizzi molto, osservi solo delle macchine che vanno veloci su una pista. Ma non capisci dove sei, ora sapendolo, beh è diverso, è un posto speciale. Se penso che ogni tanto giro a Fiorano dove mio padre ha percorso centinaia di giri… qualcosa di emozionante".

Un feeling speciale e naturale per Mick Schumacher con il rosso Ferrari e l'Italia, che ha avuto modo di conoscere ulteriormente grazie al suo percorso formativo nell'Academy di Maranello: "In Italia già quando avevo 12 anni, direi che ho un buon rapporto con l’Italia in generale, ho vissuto alcuni dei momenti più belli come la vittoria a Monza dell’anno scorso. Ho tante relazioni con l’Italia senza dimenticare che conosco la Ferrari da quando ero bambino. So che mio padre è storia della Ferrari e ora è bello che di questa storia faccia anch’io parte".

Dai consigli di Mattia Binotto, ds della Ferrari, a quelli del vecchio amico di papà Michael Jean Todt attuale direttore della Formula 1. Mick Schumacher cerca di apprendere il più possibile in maniera tale da sfruttare appieno il suo potenziale. E tra i piloti? Rapporto speciale con Vettel, anche se il suo unico idolo non può che essere uno. Relazione superficiale invece con Leclerc: "Con Leclerc ho una relazione superficiale. Sebastian Vettel è anche amico mio. Ci piace stare insieme e sono contento di potergli fare delle domande sulla F1. È bello avere qualcuno come lui nel paddock. Piloti che ammiro? Io adoro mio padre, credo che abbia fatto tutto sempre nel migliore dei modi. Per il resto sono concentrato su me stesso, non cerco un modello, ma la mia via".

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