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Michael Masi come Latifi, vittima dell’odio sui social dopo Abu Dhabi: “È profondamente ferito”

Il segretario generale della FIA ha rivelato che in seguito a quanto avvenuto nel GP di Abu Dhabi del Mondiale F1 2021 il direttore di gara Michael Masi è stato vittima di una campagna di odio sui social network che lo ha molto turbato.
A cura di Michele Mazzeo
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Nonostante siano passati oltre 50 giorni da allora, l'ultimo gran premio dello scorso Mondiale 2021 continua ad essere al centro delle discussioni nel paddock della Formula 1. Mentre Lewis Hamilton, in silenzio proprio da quel 12 dicembre, non ha ancora sciolto le riserve in merito alla sua partecipazione al campionato F1 2022, la FIA sta portando avanti un'indagine riguardo a quanto successo in quei contestati giri finali ad Abu Dhabi con la controversa decisione presa dal direttore di gara Michael Masi di lasciar ripartire la gara per un ultimo giro dopo la safety car nonostante non tutti i piloti doppiati si fossero ancora sdoppiati.

Decisione che ha scatenato l'ira della Mercedes e che potrebbe ora costare anche il posto al 44enne australiano come ammesso di recente dal nuovo segretario generale per gli sport motoristici della FIA Peter Bayer che ha lasciato aperta la porta ad una sostituzione al comando della direzione di gara già effettiva dal prossimo imminente Mondiale di Formula 1 pur specificando che ancora nessuna decisione a riguardo è stata presa. Lo stesso Bayer, tornato a parlare nuovamente in merito, ha però rivelato come ciò che è accaduto dopo quell'ormai famoso GP di Abu Dhabi abbia profondamente turbato Michael Masi contro cui si è scatenato l'odio di una parte del pubblico della F1 che evidentemente non ha apprezzato il suo operato nel corso della scorsa stagione e in particolar modo quella decisione che ha in qualche modo inciso sulla lotta per il titolo iridato tra Lewis Hamilton e Max Verstappen.

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Anche Masi quindi, come accaduto in precedenza a Nicholas Latifi, l'involontario protagonista che con il suo incidente ha di fatto dato il via al caotico finale della gara di Yas Marina, è infatti stato vittima di pesanti insulti e di una vera e propria campagna diffamatoria sui social network e non solo. Pur non essendo presente, almeno ufficialmente, sui social la cosa ha scosso profondamente l'australiano come rivelato dal segretario generale della FIA:  "Ciò che è diventato insopportabile sono le reazioni sui social network, che non si fermano davanti a niente, come si è potuto notare con le minacce di morte ricevute da Nicholas Latifi. Michael Masi non ha account social, ma l’ostilità ricevuta dal pubblico lo ha profondamente ferito – ha infatti detto Peter Bayer in un'intervista rilasciata alla testata austriaca Die Presse –. Nei nostri colloqui gli ho assicurato che ha il sostegno della FIA. Noi vogliamo continuare a lavorare con lui, ma abbiamo anche bisogno del suo aiuto nell'inchiesta su quanto è avvenuto ad Abu Dhabi".

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