Mercato auto, Italia in stagnazione: -0,6% da inizio 2019
Il mercato italiano dell’auto continua a soffrire: sebbene il mese di novembre abbia fatto registrare un segno positivo, la crescita è dovuta dal forte incremento avuto dai canali di noleggio a lungo termine e auto-immatricolazioni che, congiuntamente, hanno guadagnato 10 punti percentuali in termini di quota.
Italia in stagnazione, -0,6% da inizio anno
Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con 150.587 immatricolazioni, l’incremento registrato nell’ultimo mese è di circa il 2,2% rispetto ai 147.386 veicoli venduti nel novembre dello scorso anno ma, nonostante questo risultato, le 1.775.884 immatricolazioni del cumulato gennaio-dicembre fanno segnare una flessione dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2018, quando auto vendute erano state 1.786.170, già in calo dello del 6,1% nel confronto con l’anno precedente.
Con queste premesse, e la prossima entrata in vigore dei nuovi limiti europei alle emissioni di CO2, il 2020 si prospetta “un anno estremamente critico per le case automobilistiche” ha commentato Michele Crisci, Presidente dell’Unrae, l’Associazione dei costruttori di auto esteri. “Con una domanda debole e volatile, il quadro normativo italiano aggiunge incertezza a incertezza, nell'assoluta mancanza di un approccio strategico coerente e di un orizzonte, se non di lungo, almeno di medio periodo”.
“Si susseguono – sottolinea Crisi – proposte di provvedimenti scoordinati e incongruenti privi di una visione d’insieme, senza nessun coinvolgimento degli operatori di settore se non a cose fatte, con una tecnica ‘per tentativi' che scatena il panico per poi dichiarare la massima apertura al dialogo e tornare sui propri passi. In questo modo, anziché lavorare di concerto per costruire un sistema di sostegno che garantisca un futuro ad un settore in difficoltà, fondamentale per l'economia del Paese, il rischio è di giocare solo e continuamente di rimessa con un approccio a volte verniciato di green ma senza una necessaria e condivisa visione strategica”. Un esempio arriva dalla proposta di inasprimento della tassazione sulle auto in uso promiscuo. “Da oltre un mese tiene l’intera filiera sotto scacco e milioni di utilizzatori col fiato sospeso, in attesa di una versione definitiva che ancora non vede la luce. L'unico risultato, in vista di un extra gettito tutto da dimostrare, è stato sinora quello di congelare tutte le decisioni di acquisto aziendali, come si dovrà purtroppo constatare nei consuntivi dei prossimi mesi”.
Ancora in calo FCA, ma Panda è sempre al top
Dall’analisi dei dati per gruppi automobilistici, emerge una situazione in linea con i dati di vendita. Novembre negativo sia per Fiat-Chrysler, sia per Peugeot-Citroen, che in Italia rappresentano oltre un terzo del mercato. Segno positivo invece per il gruppo Volkswagen, ma questo è dovuto al basso confronto con lo scorso anno. Per FCA il calo mensile è del 4,3% (34.176 immatricolazioni), con Fiat che cede l’1,63% (21.733 unità), Jeep il 15,98% (5.943) e Maserati il 43,46% (121). Si arresta anche la crescita di Lancia (-3,2% e 4.320 immatricolazioni) mentre Alfa Romeo fa segnare una crescita del 9,93% con 2.037 registrazioni. Come detto, anche PSA fa segnare una contrazione delle vendite che è pari al 9,11% (20.324 immatricolazioni), con il marchio Peugeot in flessione dell’8,17% (8.021 unità), Opel del 26,04% (5.534) mentre Citroen e DS crescono, rispettivamente del 5,94% (6.296) e del 135,32% (473). Immatricolazioni in lieve calo per il gruppo Renault (14.356 registrazioni, -0,65%): Dacia, con 5.884 unità vendute cede il 7,06% mentre il brand Renault fa segnare un incremento del 4,35% con 8.472 immatricolazioni. Andamento invece positivo il gruppo Volkswagen con 23.750 unità vendute e una crescita del 10,29%. In crescita il brand Vw (4,97%, 14.022 unità vendute), Audi (19,44%, 5.431) e Seat (43,92%, 2.189) mentre restano in linea con lo scorso anno le vendite di Skoda (-0,24%, 2.089). Più staccato il gruppo Ford (9.996 veicoli registrati, +8,21%) che completa la top five dei costruttori con più immatricolazioni in Italia.
Segno più per Daimler (57,91%, 10.997 immatricolazioni) grazie all’importante crescita di Smart (+238,1%, 5.609 unità vendute) e a quella più contenuta di Mercedes (+1,56%, 5.247). BMW guadagna, invece, il 3,99% con 6.824 immatricolazioni, di cui 4.758 del marchio dell’Elica (+6,13%) e 2.066 per Mini (-0,63%). Flette il gruppo Toyota, (-1,98%, 8.066 registrazioni) con il brand Toyota che cede il 3,18% mentre Lexus sale del 26,19%. Contrazione anche Nissan (-12,56%), Mitsubishi (-11,3%) Suzuki (-25,32%), Subaru (-9,82%) e Honda (-0,55%). Vendite in aumento invece Mazda (+59,62%) Hyundai (1,12%) e Kia (15,40%). Percentuali negative pure per SsangYong (-38,64%) e Mahindra (-44,88%).
In testa alla classifica dei modelli più venduti si conferma la Fiat Panda, con 10.724 immatricolazioni, seguita a distanza dalla Lancia Ypsilon, con 4.320. Al terzo posto per la Smart Fortwo, con 4.297 registrazioni. Nelle parti alte della classifica si piazzano inoltre la Dacia Duster (3.540) e la Fiat 500X (3.432). Completano la top ten la Citroen C3 (3.205), la Renault Captur (3.017), la Volkswagen T-Cross (2.038), la Ford Fiesta (2.902) e la Toyota Yaris (2.885).