Mazepin verso l’esclusione dal Mondiale F1 2022: l’Ucraina chiede alla FIA lo stop ai piloti russi
La guerra in Ucraina divampata in seguito all'invasione da parte della Russia ha inevitabilmente ripercussioni anche sul motorsport, in particolare la Formula 1 che si è già trovata costretta a cancellare dal calendario del Mondiale 2022 la tappa russa di Sochi. Adesso è soprattutto la scuderia Haas, di proprietà statunitense ma con pilota e main sponsor (l'Uralkali) russi, a trovarsi in una spiacevole situazione.
Per quanto riguarda lo sponsor, già dal secondo giorno di test preseason a Barcellona (coinciso con il giorno in cui la Russia ha dato il via all'attacco sul territorio ucraino), si è deciso di eliminare qualsiasi logo riferito ad Uralkali presente in precedenza sulla livrea della vettura, nel box, sulle tute dei driver e dei meccanici, sui container e nel motorhome, e prendere tempo per capire se e in che modo è possibile sciogliere la partnership commerciale intrapresa nel 2021.
Di conseguenza anche la posizione del pilota russo Nikita Mazepin, che si è guadagnato uno dei due sedili della squadra americana proprio grazie alla remunerativa sponsorizzazione portata tramite l'Uralkali (di proprietà del magnate Dmitri Mazepin, papà del giovane driver moscovita), è stata messa in discussione ed è finita al centro delle riflessioni in atto in questo momento in casa Haas. Alla luce degli ultimi sviluppi però, anche qualora si decidesse di confermare il pilota russo, non è certo che questo possa prendere parte all'ormai imminente Mondiale di Formula 1 2022.
La federazione automobilistica ucraina ha infatti chiesto all'organo di governo della Formula 1, la FIA, di bandire tutti i piloti russi e bielorussi fin quando la guerra in corso nel suo paese non sarà terminata. Se la richiesta venisse accolta, quindi, Nikita Mazepin non potrebbe correre in F1. Dopo il conflitto iniziato la scorsa settimana, il neopresidente della Federazione Internazionale Mohammed Ben Sulayem ha scritto alla Federation Automobile D'Ukraine (FAU) per assicurare il suo pieno sostegno e quello dell'organo di governo. La FAU ha risposto alla sua lettera con sei precise richieste alla FIA:
- vietare l'uso dei simboli di stato dei paesi aggressori della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia durante le competizioni sotto l'egida della FIA;
- vietare lo svolgimento di competizioni FIA autorizzate sul territorio della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia;
- vietare le competizioni autorizzate dalla RAF nei territori occupati dell'Ucraina;
- escludere dalla FIA tutti i membri della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia;
- escludere dalle commissioni FIA tutte le persone che rappresentano organizzazioni della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia;
- vietare ai titolari di tutte le licenze rilasciate dalla RAF e BAF di partecipare a competizioni al di fuori della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia.
L'ultimo punto riguarderebbe proprio Nikita Mazepin che, qualora si vedesse invalidata la sua licenza, non potrebbe prendere parte al Mondiale di Formula 1 (competizione sotto l'egida della FIA). A seguito della raccomandazione fatta poi dal Cio (da cui la FIA è stata riconosciuta dal 2012) che chiede di prendere provvedimenti affinché nessun atleta o funzionario russo o bielorusso possa prendere parte a competizioni internazionali, la stessa FIA ha annunciato la convocazione una riunione straordinaria del Consiglio Mondiale del Motorsport per discutere le questioni relative alla crisi in corso in Ucraina che andrà in scena martedì 1 marzo. E qualsiasi azione sui piloti russi avrebbe un impatto diretto su Nikita Mazepin e sulla sua eventuale partecipazione all'ormai imminente Mondiale di Formula 1 2022.