Mazepin può tornare a correre in Formula 1: il tribunale dell’UE annulla le sanzioni contro di lui
Nikita Mazepin può ora sperare di tornare a correre in Formula 1. Il pilota russo, espulso dalla Haas e dal Circus dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin (di cui suo padre Dmitry è sempre stato uno dei più fidati e stretti collaboratori), ha infatti vinto la sua battaglia legale vedendo annullate le sanzioni imposte contro di lui dall'Unione Europea.
Il Tribunale dell'UE ha difatti emesso una sentenza a favore del moscovita classe 1999 in quanto quest'ultimo non può essere punito per le azioni fatte dal padre: "Il legame tra il signor Nikita Mazepin e suo padre è esclusivamente familiare e non vi sono in alcun modo legami di tipo economico o patrimoniale. Tale legame dunque non è sufficiente affinché il signor Nikita Mazepin rimanga sugli elenchi delle persone meritevoli delle sanzioni" recita in sintesi la sentenza che ha di fatto revocato quelle sanzioni che impedivano al pilota di entrare nel territorio dell'Unione Europea.
Secondo il Tribunale dell'UE dunque il fatto che Nikita Mazepin abbia corso in Formula 1 grazie alla ricca sponsorizzazione dell'azienda paterna (l'Uralkali, una delle principali compagnie di gas russe) alla Haas non è considerato un motivo sufficiente per essere sanzionato in quanto non rientra tra i criteri che rendono il legame di tipo affaristico e lo lasciano dunque nel campo del semplice rapporto familiare.
Potendo ora tornare a circolare in Unione Europea il pilota russo ambisce a poter rientrare nel giro dei driver della Formula 1. Una cosa però non semplice in quanto con la sentenza del Tribunale dell'UE ha permesso a Mazepin di eliminare soltanto uno dei diversi ostacoli che si trova davanti nella strada del rientro nel Circus. Su di lui infatti gravano ancora le sanzioni da parte del Canada (dove ogni anno si corre un GP) e soprattutto della Gran Bretagna (dove si corre il GP di Silverstone e hanno sede ben sette dei dieci team che attualmente corrono in F1). Sanzioni attualmente ancora in vigore per le quali il moscovita ha fatto ricorso ma non ha ancora ricevuto un verdetto definitivo.
Se dovesse vedersi revocate anche quelle sanzioni allora le sue chance di tornare a gareggiare in Formula 1 lieviterebbero sensibilmente anche se bisognerebbe poi vedere se qualche team fosse disposto a dargli una monoposto dopo oltre due anni di stop forzato, senza poter far leva per convincerlo sul supporto economico dell'azienda paterna (che ancora deve fare i conti con le sanzioni anche nell'Unione Europea).