Max Mosley “si è sparato in testa con un fucile”: il gesto disperato dopo una diagnosi di tumore
Max Mosley si è tolto la vita sparandosi alla testa con un fucile. A quasi un anno di distanza dalla morte dell'ex capo della Formula 1, è arrivata la conferma della tragica fine: dietro il gesto estremo – secondo quanto si è appreso dal Coroner's Court di Westminster – ci sarebbe stata la disperazione per avere appreso di essere ammalato di un tumore allo stadio terminale. "Ferite significative coerenti con una ferita da arma da fuoco", è quanto scritto nel rapporto ufficiale sull'uomo, deceduto a 81 anni.
A corredo della perizia c'erano anche anche altre annotazione sulle condizioni psico-emotive del suicida: il cancro che gli era stato diagnosticato non era curabile, gli avrebbe lasciato poco tempo ancora di vita e soprattutto tra dolore cronico alla vescica e all'intestino, lenito solo in parte da cure palliative.
Il 23 maggio 2021, nella casa di Kensington, Mosley venne ritrovato cadavere e con addosso un fucile. Gli agenti che arrivarono dinanzi alla porta della camera da letto notarono un biglietto agghiacciante. C'era scritto: "Non entrare, chiama la polizia". All'interno c'era la salma dell'ex manager del Circus ricoperta di sangue, adagiato sulle ginocchia c'era il fucile a doppia canna con il quale s'era tolto la vita. È stata la prima deduzione fatta dagli uomini delle forze ordine che sul comodino notarono anche un biglietto, intriso di sangue, sul quale c'erano scritte poche parole: "Non avevo scelta".
L'analisi del medico legale ribadì i primi riscontri, verificando la compatibilità delle ferite riportate come conseguenza di un gesto suicida. Poco dopo – come raccontato dal tabloid The Sun – la dottoressa Rasha Al-Quarainy chiarì che il tumore di cui era affetto Mosley aveva raggiunto uno stadio tale da rendere impossibile ogni tipo d'intervento chirurgico. In una e-mail risalente a due giorni prima della morte – secondo quanto riferito da un altro specialista ascoltato sulla vicenda – l'ex referente del mondo dei motori appariva estremamente sconvolto perché la sua qualità di vita era peggiorata di molto e avvertiva un disagio profondo.