Max Biaggi ricorda la rivalità con Valentino Rossi: “Per me è stato più complicato”
La vita di Max Biaggi si può riassumere in due parole: adrenalina e velocità. Due mantra che ancora oggi, a 50 anni, lo spingono a salire in sella ad un bolide elettrico sfrecciare a 455 km/h e battere 21 record mondiali. Per una parte della sua vita però, insieme a queste, c'è stata anche la grande competitività che, parafrasando lo stesso pilota romano, è "la parte che si è ritirata" nel momento in cui si è ritirato il suo più grande rivale, ossia Valentino Rossi.
Appare dunque inevitabile che ogni qualvolta si ha la possibilità di parlare con il "Corsaro" il discorso ritorni sempre a quella infuocata ed entusiasmante rivalità che ha caratterizzato un'era del Motomondiale, quella che va dalla fine degli anni novanta ai primi anni del nuovo millennio. A maggior ragione se questo discorso avviene poche settimane dopo il ritiro del tuo acerrimo rivale. Ed è proprio nel corso di una recentissima intervista rilasciata al Corriere della Sera che Max Biaggi è tornato a parlare di quel duello entrato di diritto nella storia del motociclismo italiano e mondiale.
Sotterrata l'ascia di guerra, come ormai avviene da tempo, il classe '71 ha però voluto evidenziare una sostanziale differenza tra lui e lo storico rivale Valentino Rossi asserendo che quest'ultimo ha avuto una strada meno complicata della sua per emergere grazie alla sua provenienza geografica:
"Una fase della mia carriera è coincisa con una fase della sua. Ci siamo trovati vicini. Non è possibile gestire completamente il proprio percorso e non mi pare giusto star qui ora a giudicare ciò che accadde. Penso che l’incrocio abbia offerto giorni belli e giorni brutti e comunque per me si tratta di un ricordo più positivo che negativo – ha detto infatti il quattro volte campione del mondo della 250cc –.
Non mi piace fare polemiche, anche perché lo sport insegna tante cose, mostra errori da non ripetere. Piuttosto, c’è una cosa da dire: per me, cresciuto a Roma, è stato più complicato emergere e affermarmi – ha quindi aggiunto Max Biaggi parlando di Valentino Rossi e degli altri avversari dell'epoca quasi tutti provenienti dalla Riviera Adriatica –, non appartenevo ad un’area geografica propizia e questo mi ha formato, mi ha dato, se possibile, più forza".