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Masi ad Abu Dhabi ha smentito se stesso: il precedente con la Red Bull che dà ragione alla Mercedes

Decidendo di far riprendere la gara del GP di Abu Dhabi dopo la Safety Car con diversi piloti doppiati che non si erano ancora sdoppiati, il direttore di gara della Formula 1 Michael Masi è andato contro al precedente che aveva creato lui stesso nel GP dell’Eifel del 2020 proprio rispondendo alle lamentele della Red Bull e di Verstappen. “C’è un obbligo nel regolamento sportivo di far passare tutte le vetture doppiate” il messaggio radio fatto dall’australiano della FIA all’epoca che oggi suona come un assist per le proteste della Mercedes.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo quanto avvenuto domenica durante e dopo il GP di Abu Dhabi che ha assegnato il titolo Mondiale di Formula 1 2021 a Max Verstappen, il direttore di gara della FIA Michael Masi è finito nell'occhio del ciclone per la decisione di far riprendere la gara per un ultimo giro dopo l'ingresso della Safety Car anche se non tutte le vetture doppiate si erano sdoppiate. Tale decisione è stata oggetto di uno dei due reclami presentati dalla Mercedes dopo la corsa rigettati dai Commissari F1 ma per i quali la scuderia con sede a Brackley potrebbe ancora fare appello al Tribunale della FIA (anche se al momento appare improbabile dopo l'intervento della Casa di Stoccarda a frenare l'impeto di Toto Wolff).

Nel penultimo giro dell'ultima e decisiva gara della stagione Masi ha infatti deciso che solo le cinque vetture tra Lewis Hamilton (primo e virtualmente campione in quel momento) e Max Verstappen (che aveva appena montato gomme soft nuove) avevano il diritto sdoppiarsi durante il periodo di safety car. Una decisione senza precedenti che sul momento ha fatto gridare al complotto lo stesso pilota britannico e che la FIA ha impiegato cinque ore per giustificare parzialmente affermando che lo stesso regolamento offre il diritto al Direttore di Gara di gestire il regime di Safety Car in base alla situazione. Giustificazione che non ha convinto la Mercedes che insiste sul fatto che prima di far rientrare la Safety Car e riprendere la gara tutte le vetture doppiate devono sdoppiarsi.

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A suffragio della tesi della squadra tedesca c'è però un precedente creato proprio dallo stesso Michael Masi e che, ironia della sorte, in quel caso fu creato dalle proteste della Red Bull. Nel Gran Premio dell'Eifel dell'ottobre 2020 sul circuito del Nurburgring infatti l'incidente di Lando Norris ha costretto la Direzione Gara a mandare in pista la safety car che vi è rimasta per tanti giri causando le lamentele di alcuni piloti, in particolare di Max Verstappen, che lamentava il fatto che questo tempo di attesa ha fatto sì che le gomme erano troppe fredde al momento della ripartenza. A quel punto Michael Masi in radio aveva annunciato: "C'è un obbligo nel regolamento sportivo di far passare tutte le vetture doppiate". E lo stesso direttore di gara ha poi ribadito il concetto al termine della corsa spiegando che "l'obbligo di far passare tutte le monoposto doppiate va rispettato anche se l'operazione richiede più tempo del normale". Dichiarazioni che, lette oggi, alla luce di quanto avvenuto nei giri finali del GP di Abu Dhabi dove in ballo c'era un titolo Mondiale di Formula 1, risultano essere un clamoroso autogol per Michael Masi e per la FIA.

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