“Marquez non pulitissimo ma Bagnaia doveva pensarci bene”: l’analisi di Cereghini e Reggiani
Il Gran Premio del Portogallo di MotoGP lascia in consegna non solo un super Jorge Martin – ora primo in classifica – non solo lo spumeggiante rookie Pedro Acosta, non solo la sfortuna dell’Aprilia di Maverick Vinales e non solo il secondo posto di Bastianini, ma anche – e soprattutto – l’incidente che ha compromesso la gara di Francesco Bagnaia e Marc Marquez. I due piloti a tre giri dalla fine della corsa sono finiti entrambi a terra dopo un contatto.
Sulla dinamica dell’incidente hanno parlato i piloti, sia in direzione gara, sia davanti alle telecamere e ne hanno parlato tutti: giornalisti, opinionisti, team manager, addetti ai lavori. La domanda che aleggia nel paddock e sul web è una sola: di chi è la colpa? C’è sempre bisogno di un colpevole, fa parte un po’ della nostra forma mentis. Al di là che si possa stare più da una parte o dall’altra e ci si possa immedesimare più nello spagnolo o in Bagnaia, la scelta dell’organizzazione è stata chiara: nessuna sanzione. È stato un incidente di gara.
Però, c’è di più. Non può essere soltanto un incidente quello tra due campioni, quello tra due pluricampioni del mondo che quest’anno si giocheranno il titolo, insieme a Jorge Martin s’intende. Abbiamo chiesto a due grandissimi del mondo del Motomondiale di fare chiarezza sulle dinamiche dell’incidente e sono venute fuori risposte molto interessanti. Nico Cereghini e Loris Reggiani, ex piloti del Motomondiale, ci hanno raccontato il loro punto di vista.
Nico Cereghini: "Marquez aveva qualcosa in più di Bagnaia"
Che idea ti sei fatto dell’incidente tra Bagnaia e Marquez?
«Concordo sul fatto che sia un incidente di gara. Sono due piloti che vogliono vincere, che voglio fare bene, sono affamati, come ha detto Domenicali è comprensibile che nessuno dei due abbia mollato. Ognuno ha la sua parte di responsabilità. Marquez ha fatto un sorpasso non pulitissimo, come invece aveva fatto sabato su Martin. Le moto viaggiano su un binario ed è difficile superare e per farlo bisogna osare e quando si osa è possibile che ci sia un contatto. Le traiettorie si sono incrociate perché Bagnaia ovviamente non voleva mollare e sono andati per terra».
Da ex pilota, Marc può vedere Bagnaia. In quel momento intuisci che sei andato lungo e quindi il pilota che hai appena passato si inserirà di nuovo?
«Sì, ma anche Bagnaia deve intuire che Marc chiuda la traiettoria. Inizialmente pensavo che Bagnaia fosse sulla linea ideale, ma poi guardando bene le immagini entrambi i piloti non sono sulla traiettoria migliore, ma entrambi sono un po’ fuori».
Chi si arrabbia di più in questo caso? Marc mi sembrava più veloce.
«Secondo me erano entrambi in difficoltà e in quel momento Marc aveva qualcosa in più. Bagnaia è due volte campione del mondo della MotoGP anche perché non si è mai rassegnato. Per me il campione non si rassegna. Poi da casa, sul divano, a mente fredda, lucida, tattica, ci sta ragionare. Durante è complicato. Lì per lì, vuoi tenere la posizione, anche se è la quinta, la sesta o la settima».
Secondo Marc questo incidente è al limite. Secondo te è strategia o è davvero così da cartellino giallo?
«Marc tira l’acqua al suo mulino, anche perché storicamente anche lui ha fatto delle entrate forti, decise, al limite. Anzi, più del limite. Quindi è normale che le due parti in gioco dicano l’uno l’opposto dell’altro. Poi a seconda della prospettiva tutto potrebbe cambiare. Alla fine nessuno dei due voleva prendere dentro l’altro volontariamente».
Loris Reggiani: "Tra Bagnaia e Marquez assolvo lo spagnolo"
Che ne pensi dell’incidente tra Pecco e Marc? Giusto dire che è un incidente di gara?
«Secondo me è assolutamente un incidente di gara. Nessuno dei due andava sanzionato, la scelta è stata corretta. Ultimamente si sono prese decisioni molto dubbie, anzi al limite, per contatti che io reputo di gara, esattamente come questo. Però faccio un paio di considerazioni: Marc ha voluto superare Bagnaia e come succede spesso con queste MotoGP per sorpassare bisogna andare oltre il limite. Staccano tardi e vanno leggermente lungo. Così chi sta subendo il sorpasso è costretto a mollare i freni e provare e riprendere in mano l’acceleratore per incrociare la traiettoria. Nel momento in cui c’è il contatto fra i due, entrambi sono fuori dalla linea ideale, ma per nulla lontani dalla traiettoria. Se devo per forza prendere le parti di qualcuno, prendo le parti di Marquez perché in quel momento lo spagnolo era decisamente più veloce, mentre Pecco stava andando piano rispetto al ritmo migliore. Mancavano tre giri. Pecco avrebbe dovuto pensarci bene prima di incrociare Marquez. Il contatto è stato lieve e di solito chi è all’interno non cade così facilmente, questo mi fa pensare che Bagnaia probabilmente era oltre il limite in quella curva. Non ne sono sicuro, ma sembra così. Tra i due, per quanto sia un incidente di gara, assolvo lo spagnolo. Un errore da principiante – passami il termine – per uno che ha vinto tre mondiali».
Primo zero della stagione alla seconda gara del campionato per Pecco (come lo scorso anno) ma questa volta è sembrato in difficoltà mentre Martin vola. E tra l’altro Pecco lo scorso anno, quando è caduto, era sempre veloce o aveva il potenziale per vincere o era a podio. Ieri no. Che ne pensi?
«Sono convintissimo che Bagnaia si riprenderà e lo farà in fretta. Ci ha abituato bene e non lo vedo un grosso problema questo inciampo. Siamo solo alla seconda tappa del calendario, è presto».
Marc ha detto che questo incidente era al limite e hanno deciso di non punire Pecco, questa decisione potrà avere delle conseguenze in futuro? Bisognerà mantenere lo stesso metro di giudizio, ma abbiamo visto che spesso non accade. Lo scorso anno (e anche nel 2022) ci sono state parecchie proteste per alcune penalità e altre incidenti considerati di gara.
«Purtroppo è vero, fino a oggi è capitato di assistere a una direzione gara che utilizzasse due pesi e due misure. A volte penalizzava e a volte no, ma l’incidente era il medesimo. Io spero che non accada più come in passato, negli ultimi due anni soprattutto, perché furono date delle sanzioni ridicole e la direzione gara ha tutto il tempo per decidere al meglio».