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Marquez: “Cadere a centro pista è stata dura. Dopo la morte di Dupasquier era difficile correre”

Marc Marquez ha raccontato le sensazioni provate dopo la caduta avvenuta al secondo giro del Gran Premio d’Italia al Mugello, in seguito al contatto con Binder. “Non è stata colpa sua e mi scuso con lui. Sono rimasto bloccato in mezzo alla pista e, credetemi, non è stato il giorno migliore per provare quella sensazione…”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il sangue nelle vene di Marc Marquez si è gelato e in quel momento, quando s'è ritrovato a terra, al centro della pista al secondo giro, deve aver visto la vita scorrere davanti agli occhi assieme alla paura, al dolore e al ricordo per la morte di Jason Dupasquier. La MotoGp non s'è fermata, ha scelto che lo spettacolo doveva continuare nonostante la tragedia del pilota 19enne svizzero deceduto dopo 24 ore di agonia a un delicato intervento di neurochirurgia per le gravi lesioni riportate dopo l'incidente nelle qualifiche della Moto 3. Ruzzolato sull'asfalto in un punto ‘cieco' del circuito del Mugello, è rimasto coinvolto in un carambola tremenda.

Non è stato un impatto violento – ha ammesso il campione spagnolo, raccontando in un messaggio registrato dalla Honda cosa è accaduto quando s'è toccato con Binder – ma sono rimasto bloccato in mezzo alla pista e, credetemi, non è stato il giorno migliore per provare quella sensazione…

Paura e amarezza lo hanno accompagnato al Gran Premio d'Italia corso pensando a quanto successo a Jason il giorno prima. Il pilota della Honda non ha cercato scuse, né ha provato a scaricare la responsabilità dell'incidente capitato al secondo giro e che, di fatto, ha chiuso la sua gara lì. Questione di attimi e questa volta gli è andata bene: Marquez inerme sull'asfalto, per sua fortuna è stato evitato dagli altri piloti con Morbidelli che è andata sulla ghiaia per evitare la collisione.

C'è stato un contatto con Binder – ha aggiunto l'iberico -. È stato un incidente di gara, ma la colpa di quanto accaduto è mia.  Arrivavo da dietro e ho provato a superarlo in curva 2. In quel punto diversi piloti sono caduti allo stesso modo. Lui ha chiuso la traiettoria e per fortuna sono stato l’unico a cadere. E mi scuso con Binder.

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Non è stata una giornata come le altre. La delusione per l'opportunità di migliorare e fare progressi in gara passa in secondo piano rispetto alle sensazioni che la tragedia di Dupasquier ha lasciato addosso anche a Marquez. In segno di rispetto la Honda ha preferito evitare la consueta conferenza stampa lasciando una registrazione delle dichiarazioni del pilota.

Non è facile correre, così è stata davvero dura in gara. Fa parte del rischio che si corre in pista ma questi sono colpi molto duri da incassare e ti fanno pensare. È difficile per me parlare perché penso a Dupasquier. È stato un giorno triste per il campionato del mondo, un giorno disastroso per il motociclismo.

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