Marco Bezzecchi: “Per i problemi con la Ducati ho chiesto consigli a Bagnaia e Valentino Rossi”
Marco Bezzecchi non ha cominciato la MotoGP 2024 come si aspettava a causa di un difficile adattamento alla sua nuova Ducati GP23. L'alfiere del team Pertamina Enduro VR46 dunque nell'imminente GP delle Americhe non solo dovrà confermare quei progressi mostrati nell'ultima corsa a Portimao ma dovrà anche fare un ulteriore step in avanti per tornare a competere per il podio come faceva regolarmente nel corso della passata stagione.
Noi di Fanpege.it lo abbiamo sentito alla vigilia del weekend di gara ad Austin e ci ha rivelato che per farlo ha chiesto consiglio a due pluricampioni del mondo: l'amico Pecco Bagnaia che lo scorso anno ha vinto il titolo iridato guidando proprio quella moto che sta dando così grattacapi al 25enne riminese e il mentore (nonché proprietario della squadra per cui corre) Valentino Rossi che non fa mai mancare il proprio supporto ai piloti cresciuti nella sua Academy di Tavullia. Ma, come ci ha detto nell'intervista che ci ha rilasciato, nonostante l'avvio complicato di stagione Marco Bezzecchi non ha mai rimpianto di aver rifiutato il passaggio al team Pramac (dove avrebbe avuto la Ducati GP24).
Ti aspettavi queste difficoltà nell'adattarti alla GP23?
"Inizialmente no. Poi nei test però ho subito riscontrato delle difficoltà e quindi mi aspettavo che avrei faticato un po' più del previsto nelle prime gare. Adesso però siamo già in ripresa, quindi va bene così".
Qual è il problema principale: è una questione di setup o di adattamento del tuo stile di guida?
"È un po' il mix delle due cose. La moto è diversa e io mi devo un po' adattare. Soprattutto le fasi di frenata e di ingresso curva sono un po' diverse. Sono fasi molto sensibili a livello di guida e perciò non è facile adattarsi. Con il setting stiamo cercando di farmi sentire un po' più a mio agio sulla moto".
Hai chiesto qualche consiglio a chi ti sta vicino?
"Sì, ho chiesto consigli sia a Valentino (Rossi, ndr) che a Pecco (Bagnaia, ndr). Ovviamente a Pecco, che la guidava lo scorso anno, ho chiesto cose più nello specifico però anche Vale mi sta aiutando tantissimo".
Ci puoi rivelare qualche consiglio che ti hanno dato?
"No! Non posso (ride, ndr)".
Nella gara lunga a Portimao però ci sono stati segnali di miglioramento, cosa dobbiamo aspettarci qui ad Austin?
"Sì vero, a Portimao è andata un po' meglio. Qui ad Austin però c'è una pista completamente diversa. Spero comunque di proseguire questo trend positivo e fare un ulteriore step. Credo che sia io che la squadra siamo in grado di farlo".
Completa tu la frase: ‘Domenica sera sono contento se …'
"Se avrò fatto un bel weekend e una bella gara. Non ti dico una posizione specifica, ma sarò contento se mi sono divertito e se sono stato veloce".
Dopo essere salito sulla GP23 hai mai rimpianto, anche solo per un istante, di aver rifiutato il passaggio in Pramac dove avresti avuto la GP24?
"No! Mai".
Per il primo anno in VR46 hai un compagno di squadra che non è cresciuto con te nell'Academy: com'è il tuo rapporto con Diggia?
"Abbiamo un bellissimo rapporto. Quando eravamo più piccoli non andavamo granché d'accordo. Eravamo molto immaturi, ma adesso siamo cresciuti e abbiamo un bel rapporto: lui è un bravissimo ragazzo e mi trovo molto bene con lui. È stato un grande acquisto per il team".
E guardando il quadro generale della MotoGP cos'è cambiato in pista rispetto allo scorso anno?
"Il livello ogni anno è sempre più alto. Le moto e i piloti hanno fatto un ulteriore step in avanti. E questo le rende le gare sempre più toste ma anche più belle".
Con Marc Marquez lo scorso anno non vi eravate lasciati benissimo, ora siete entrambi piloti Ducati, com'è ora il vostro rapporto?
"Abbiamo un rapporto professionale. Un rapporto di lavoro, normale. Non abbiamo nulla da chiarire".
E guardando un po' più lontano: a fine stagione sarai contento se…?
"Se finisco tra i primi cinque nel mondiale".