Marc Marquez svela il segreto del salvataggio miracoloso di Jerez: “Era il mio forte”
Da Jerez a Jerez, due anni dopo il terribile infortunio ecco riapparire il vecchio Marc Marquez. Proprio su quella pista in cui nel 2020 è cominciato quel calvario che ha compromesso le sue ultime due stagioni in MotoGP. Nel GP di Spagna del 2022 lo spagnolo della Honda non è tornato a dominare come faceva prima dell'infortunio al braccio destro, e non è neanche stato mai veramente in lotta per la vittoria (andata invece a Pecco Bagnaia che ha regolato sul traguardo Fabio Quartararo), eppure nella gara casalinga si è rivisto il ‘vecchio' Marc Marquez, cioè quello capace di rimettere in piedi una moto ormai quasi sdraiata sull'asfalto.
I miracolosi salvataggi al limite dell'impossibile rappresentavano, fino all'infortunio, il marchio di fabbrica dell'otto volte campione del mondo che quasi ad ogni gara riusciva ad evitare cadute che per altri sarebbero state inevitabili. Dal 2020 in poi però il 29enne di Cervera non era più riuscito a replicare quanto prima sembrava invece venirgli naturale come testimoniano le numerose cadute collezionate in tutto il 2021 e in quest'inizio del Mondiale 2022. Ed è per questo che rivederlo compiere un salvataggio miracoloso, come avvenuto nel finale del GP di Spagna quando è riuscito a riportare in posizione eretta la sua RC213V da un'inclinazione di 65° (praticamente sdraiata sull'asfalto), non può che essere preso come un segnale positivo nel suo percorso di recupero.
Ovviamente però ciò non significa che sia già tornato ai livelli pre-infortunio. E questo lo sa bene anche il classe 93′ che ha svelato il motivo per il quale è riuscito a mettere in atto quel miracoloso salvataggio a Jerez: "Penso che gli spettatori mi abbiano rialzato. Era una curva a sinistra, il mio forte.. In una curva a destra, una caduta sarebbe stata inevitabile" ha infatti confessato Marc Marquez al termine della gara.
Per stessa ammissione del pilota spagnolo dunque la fortuna ha giocato un ruolo importante: come ha dimostrato sui circuiti a prevalenza sinistrorsi infatti, nelle curve verso sinistra (in cui il peso ricade quindi su braccio e spalla sinistre) anche dopo il lungo stop per infortunio non ha grandi difficoltà. Completamente diverso invece il discorso quando si tratta di affrontare delle curve a destra che lo costringono a sforzare quel braccio e quella spalla martoriate dalla caduta di Jerez 2020 e da ben tre interventi chirurgici. La fortuna, in questo caso, è stata dunque quella di essersi trovato sdraiato in una curva che girava a sinistra. Gli altri per ora sono soltanto avvisati, ma dovranno iniziare a preoccuparsi non appena tornerà a fare quei miracoli anche a destra.