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Marc Marquez parla di pace con Valentino Rossi: ma la data che indica è lontanissima

Marc Marquez spiega che se tornasse indietro non rientrerebbe subito in pista dopo il grave infortunio alla spalla di inizio 2020: “È che il motociclismo è sempre stato ‘epico’, voleva i supereroi”. Poi il messaggio a Valentino Rossi sul loro rapporto distrutto nel 2015.
A cura di Paolo Fiorenza
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La nuova stagione di MotoGP promette di iniziare com'era finita, ovvero con un dominio delle Ducati: nei test di Portimao il campione del mondo Pecco Bagnaia ha demolito il record della pista portoghese, abbassando addirittura di 757 millesimi il vecchio primato che già gli apparteneva. A due settimane dall'inizio del Mondiale 2023, la Desmosedici fa paura. In primis ai suoi avversari, che non solo non sono riusciti a colmare il gap, ma si ritrovano ancora più indietro. Tra chi sta peggio c'è la Honda, la cui crisi prosegue anche quest'anno: a Portimao Joan Mir, Marc Marquez e Alex Rins si sono classificati nell'ordine al 13°, 14° e 15° posto, con un distacco abissale da Bagnaia.

In particolare Marquez ha beccato quasi un secondo dalla Ducati numero 1: le ambizioni del Cabroncito di riprendersi quello che il grave infortunio alla spalla e le successive operazioni gli hanno tolto negli ultimi tre anni, senza contare anche il problema della diplopia, sembrano al momento destinate a restare velleitarie. "C'è tanto lavoro da fare – spiega al Corriere della Sera – non siamo vicini ai primi, ma è inutile farsi venire il sangue amaro. Meglio restare concentrati, comunque vedo passi avanti. La risposta sulla mia competitività arriverà nelle prime 4-5 gare. Ma ho già dei riferimenti. Quest'inverno sono tornato ai livelli di prima, ora manca il passo finale: migliorare il rendimento nella corsa".

Marc Marquez in azione nei test di Portimao con la sua Honda
Marc Marquez in azione nei test di Portimao con la sua Honda

Marquez spiega che l'ultimo intervento chirurgico dovrebbe aver rimesso le cose a posto, ma se potesse tornare indietro probabilmente farebbe altre scelte: "Sto bene, ho notato grandi progressi. Mi sono pentito di alcune cose, ho imparato la lezione. Non ho rispettato l'infortunio. Si prendono decisioni rischiose: a volte vanno bene, altre male. È andata male. È che il motociclismo è sempre stato ‘epico', voleva i supereroi. Quante volte abbiamo visto piloti tornare in sella 24 ore dopo un intervento? Se va tutto bene si prendono applausi. Sennò, come nel mio caso nel quale ho scelto di tornare subito a correre, ti prendi le conseguenze. Ma sono stato anche sfortunato, perché sono arrivate un'infezione e poi la rottura dell'omero. Ho passato momenti duri, capita a tutti, ma resto un privilegiato. Vivo della mia passione".

Marquez nei momenti più bui aveva anche pensato al ritiro: "Sì, e mi viene ancora da piangere a pensarci. Ne avevo parlato per un mese con mio padre, con il mio amico-assistente Josè, era una delle possibilità. Ma essendo un atleta e una persona ambiziosa, ho cercato un'ultima chance. Con la quarta operazione. Per fortuna la qualità della mia vita è migliorata tantissimo, anche professionalmente. Vincere il titolo è dura, ma è l'obiettivo, sempre".

Marc Marquez compirà 30 anni il prossimo 17 febbraio
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L'otto volte campione del mondo (sei in MotoGP) torna sulla rottura dei rapporti con Valentino Rossi dopo il famigerato scontro nel GP di Malesia del 2015, cui seguì la penalizzazione del marchigiano nella successiva gara conclusiva di Valencia (partì ultimo), con conseguente titolo mondiale che quell'anno andò a Jorge Lorenzo. Una vicenda sulla quale i due protagonisti sono tornati più volte in questi anni, sempre rimarcando l'impossibilità di una riappacificazione, ritenendo ognuno di aver subìto un torto dall'avversario. Il Corsera chiede a Marquez se si immagina un finale della storia diverso, con loro due seduti attorno a un tavolo a parlare. Marc uno spiraglio lo lascia, ma eventualmente se ne parlerà in vecchiaia: "Mai dire mai. Non succederà domani, ma magari fra 20-30 anni chissà…".

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