Marc Marquez ha deciso che non sarà mai amico di Valentino Rossi: “Ero disposto, ora non più”
![Marc Marquez ha ricordato l'episodio avvenuto a Sepang nel 2015 che ha segnato il suo rapporto con Valentino Rossi.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/27/2023/02/marquez-rossi-non-perdona-sepang-2015-1200x675.jpg)
Marc Marquez non ha dimenticato. La rottura con Valentino Rossi avvenuta a Sepang nel 2015, per quanto accaduto prima in conferenza e poi in pista, è una ferita che non s'è mai rimarginata del tutto. Non provoca (più) dolore ma fastidio. La ricorda e dedica a quei momenti uno sbuffo e un sorriso amaro incastonato in quel "possiamo pure esserci indifferenti" che spiega quale sia la considerazione che ha del (non) rapporto con il ‘dottore' e con la possibilità di smussare le asperità e i dissapori del passato.
"Un tempo avrei pensato a una rappacificazione. Non c'è predisposizione da parte di entrambi. Da parte mia c'era ma adesso non più- Non devo essere amico di tutto il mondo".
Non ti curar di lui ma guarda e passa. In buona sostanza è questo il senso della riflessione fatta durante il programma Viajando con Chester (in onda su Mediaset España): el cabroncito ha azionato la sequenza videoclip ed è tornato indietro nel tempo a quasi otto anni fa, quando sul circuito della Malesia il contatto tra lui e il campione del mondo italiano spaccò in due il popolo di appassionati della MotoGp, la maggior parte dei quali si schierò con il pilota di Tavullia.
![Le immagini in sequenza dell'incidente che mise fuori causa el cabroncito sul circuito della Malesia.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/27/2023/02/marquez-rossi-sepang-2015-ricordo.jpg)
Nonostante sia trascorso un bel po' di tempo, Marquez rammenta quell'episodio come fosse accaduto ieri. Le parole che usa, però, non sono cariche di rancore. La sintesi delle sue argomentazioni è molto semplice, diretta e altrettanto forte: se proprio aveva qualcosa da dirgli, Rossi avrebbe potuto farlo a quattr'occhi, lontano dalle telecamere senza dare tanta evidenza pubblica a una questione che si poteva risolvere (o meno) parlandosi in faccia. Invece le cose andarono diversamente.
"Rossi era il pilota che aveva maggiore esperienza rispetto a me che avevo dieci anni in meno – ha ammesso Marquez -. E per questo avrebbe dovuto gestire la situazione in maniera differente. Mi attaccò pubblicamente in conferenza stampa ed ebbi l'impressione che il suo fosse solo un tentativo per intimidirmi. Avevamo entrambi i nostri numeri di telefono ma non ci siamo mai chiamati".
![Il momento del contatto tra il 'dottore' e il pilota spagnolo avvenuto sulla pista della Malesia.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/27/2023/02/marque-rossi-sepang-2015-cosa-successo.jpg)
Non finì lì, quello era solo il primo tempo dell'incidente che sarebbe avvenuto sull'asfalto della Malesia. Ci fu un contatto a corredo di una gara che li vide lottare gomito a gomito, a sportellate, con le carene che si sfiorano fino al tocco fatale che Marquez ancora oggi imputa a Rossi.
"Mi ha colpito e quel contatto non fu casuale – ha aggiunto il campione spagnolo -. In pista può anche capitare di sbattere contro un altro pilota per una traiettoria errata. Ma non è casuale mettere all’angolo un avversario e colpirlo alla gamba. Questo è un gesto volontario". E non c'è più alcuna possibilità di mettere una pietra sopra alla cosa stringendosi la mano: "Ora non più" sentenzia Marquez.
Dal passato che ogni tanto ritorna in mente al presente condizionato dall'infortunio e dalle operazioni subite. Da due anni a questa parte molte cose sono cambiate: si sentiva al top, quasi invincibile, ha dovuto fare i conti con la realtà della vita. "Venivo da una carriera sportiva in cui sembravo un supereroe e all’improvviso ho avuto fratture, infezioni, operazioni. Adesso sto bene. Sei mesi fa il ritiro è stata un’opzione importante. L’assenza di dolore è stato il punto per ricominciare".
Quanto alla diplopia e ai rischi che corre attualmente, la chiosa di Marquez arriva con un sorriso e una frase che sa di sfida ritrovata. "Non vedere il rischio può essere un pregio o un difetto".