“Lucrano sulla tragedia”: il vergognoso sciacallaggio sulla morte di Ema Motorsport
La morte del famoso youtuber Ema Motorsport ha sconvolto il mondo dei motori. Il meccanico divenuto star del web, trovato impaccato all'interno della sua officina di Broni, in provincia di Pavia, lo scorso 9 dicembre era infatti amatissimo come dimostrano i tantissimi messaggi di commiato indirizzati a lui, alla sua famiglia e ai suoi collaboratori, arrivati dopo che la notizia del decesso è stata resa pubblica. Purtroppo però, come spesso accade in queste occasioni, sulla morte di Emanuele Sabatino (questo il suo vero nome) si sono avventati alcuni sciacalli che hanno tentato di lucrare sulla tragedia del meccanico social più seguito d'Italia.
In contemporanea con i funerali, tenutisi in forma privata lunedì 13 dicembre, infatti sul web sono apparse numerose raccolte fondi per Ema Motorsport. Delle vere e proprie truffe messe in atto allo scopo di trarre profitto speculando sul dolore di chi seguiva e amava il 45enne pavese che, secondo la più accreditata ipotesi investigativa, si sarebbe tolto la vita per motivi sentimentali senza lasciare alcun biglietto (nessun messaggio è stato infatti rinvenuto dai familiari nel momento in cui il suo corpo è stato trovato inerme all'interno dell'officina nella quale registrava i video sulla meccanica delle automobili che lo hanno reso così famoso). Nessuna di queste infatti è stata autorizzata né dalla famiglia né dall'entourage dell'influencer di motori.
Proprio il team di Ema Motorsport era stato il primo a lanciare l'allarme con un messaggio postato sulle pagine social del youtuber tragicamente scomparso: "Sono presenti nel web una serie di raccolte fondi per Ema gestite da soggetti terzi in autonomia. Ci teniamo a informarvi che nessuna di queste è una raccolta ufficiale di EmaMotorsport, del team Ema o della famiglia. Tutte le eventuali iniziative ufficiali saranno infatti pubblicate, dal team EmaMotorsport e non da terzi, a momento debito nella pagina Facebook, in quella Instagram e nel sito di Ema Motorsport" si leggeva difatti nel post pubblicato sugli account ufficiali del meccanico di Broni.
Nonostante ciò però le truffe sul web hanno continuato a proliferare e a riguardo il Codacons è stato costretto a presentare un esposto alla Procura della Repubblica affinché gli autori di queste truffe siano identificati e puniti: "Purtroppo quella che doveva essere un’occasione per ricordare un ragazzo amato da tutti ha lasciato alcuni strascichi, visto che alcuni sciacalli hanno pubblicato online numerose raccolte fondi fake, gestite da soggetti terzi non meglio identificati, che approfittandosi del dolore e della tragedia stanno cercando di lucrare già tempo fa avevamo lanciato l’allarme relativo alle raccolte fondi non regolamentate ed al rischio che in questo sistema si inserissero delinquenti e truffatori con la finalità di lucrare sulle tragedie. Per questo motivo presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica chiedendo che siano identificati e puniti gli autori, responsabili di questi comportamenti vergognosi" ha infatti rivelato il Presidente Nazionale del Codacons, Marco Donzelli in merito alle false raccolte fondi per Ema Motorsport spuntate sul web dopo la sua morte.