L’ordine d’arrivo del GP USA può cambiare ancora: sospetti su un clamoroso errore dei Commissari F1
La spettacolare gara di Austin della Formula 1 2022 di domenica vinta da Verstappen davanti ad Hamilton e Leclerc potrebbe ancora regalare un ultimo clamoroso colpo di scena. Dopo lo stravolgimento della classifica finale del GP degli Stati Uniti arrivato oltre cinque ore dopo la bandiera a scacchi per la pesante penalità comminata a Fernando Alonso e la sanzione inflitta a Stroll, infatti l'ordine d'arrivo della corsa statunitense della F1 è nuovamente in discussione e potrebbe subire un altro radicale cambiamento addirittura a distanza di giorni rispetto alla conclusione delle ostilità in pista.
L'Alpine ha difatti presentato ricorso contro la decisione presa dai Commissari FIA ad Austin di punire con 30 secondi di penalità il due volte campione del mondo perché reo di guida non sicura nel finale di gara quando cioè uno specchietto, danneggiato nel precedente incidente con Stroll, si è staccato dalla sua vettura mentre era impegnato in duello ruota a ruota con l'alfiere della Haas Kevin Magnussen. La squadra francese però non contesta solo il merito della sentenza emessa dagli uomini della Federazione Internazionale oltre cinque ore dopo la gara, bensì anche un vizio di forma che, se confermato, paleserebbe un clamoroso errore commesso dagli stessi Stewards federali.
Nella nota diramata dall'Alpine per comunicare il ricorso presentato contro la penalità inflitta a Fernando Alonso difatti, oltre a mettere sotto accusa la Direzione di Gara per il mancato intervento durante la gara qualora ritenesse che la macchina dello spagnolo stesse rappresentando un pericolo ("La Fia ha il diritto di esporre la bandiera nera e arancione su una vettura durante una gara se la ritiene non sicura. In questa occasione, ha valutato la vettura e deciso di non intervenire con la bandiera. Inoltre, dopo la gara, il delegato tecnico della FIA ha ritenuto la vettura legale" si legge infatti nel duro comunicato rilasciato dal team di Enstone), ha spiegato le motivazioni su cui si fonda il reclamo ufficiale che adesso dovrà essere analizzato dalla FIA e che, se accettato, potrebbe stravolgere nuovamente la classifica del GP degli Stati Uniti e riportare in zona punti il pilota di Oviedo.
"Il team inoltre ritiene che la protesta della Haas, essendo stata presentata 24 minuti dopo il termine ultimo per farlo, non sarebbe dovuta essere accettata. E pertanto la penalità per Alonso deve essere considerata non valida" fanno difatti sapere dalla squadra transalpina rivelando di fatto che il proprio ricorso si basa sulla contestazione dell'ammissibilità della protesta del team Haas F1 che ha dato origine prima all'investigazione su quanto accaduto e poi alla conseguente punizione nei confronti del proprio pilota che lo ha fatto passare dal 7° posto conquistato in pista ad un anonimo e improduttivo 15° posto. Protesta che, secondo Alpine, sarebbe arrivata 24 minuti oltre il tempo limite stabilito dalle regole. Se quindi verrà accertato che la protesta della scuderia americana è stata presentata fuori tempo massimo verrebbe dunque alla luce quella che sarebbe un clamoroso strafalcione da parte dei Commissari FIA che non avrebbero dunque rispettato quello stesso regolamento di cui sono custodi e garanti.