Lo stratega Rueda lascia la Ferrari per ritrovare Binotto: va in Sauber ma non si occuperà di strategie
Alla vigilia del GP del Brasile della Formula 1 2024 la Sauber ha annunciato tre importanti cambiamenti nella propria struttura che come, ammesso dalla stessa scuderia svizzera, fanno "parte della continua trasformazione del team, mentre prosegue il percorso di crescita in vista dell'ingresso di Audi nello sport nel 2026".
E tra questi c'è anche uno dei tecnici Ferrari più in vista (e anche più criticati) della gestione Mattia Binotto, lo spagnolo Inaki Rueda che con l'arrivo di Frederic Vasseur al comando è stato destituito dal suo ruolo di campo delle strategie e ‘retrocesso' nel remote garage di Maranello per poi, all'inizio di questa stagione lasciare definitivamente il team F1 restando sempre nei ranghi della casa del Cavallino Rampante ma occupandosi di altro.
Le altre due nomine fatte dalla Sauber alla vigilia del GP Brasile riguardano l'esperto 55enne italiano Giampaolo Dall'Ara (15 anni in Sauber ad inizio millennio) che tornerà nel team elvetico e assumerà il ruolo di nuova creazione di Head of Race Engineering supervisionando le operazioni del dipartimento sia nella fabbrica di Hinwil che in pista e quella dello storico direttore sportivo Beat Zehnder che nel 2025 diventerà il nuovo Director of Signature Programs and Operations con il compito di supervisionare tutte le operazioni in vista dell'imminente ingresso di Audi.
Ed è il proprio il posto lasciato vacante da quest'ultimo che l'ex Head of Race Strategy and Sporting della Ferrari Ignacio "Iñaki" Rueda andrà a ricoprire in Sauber a partire dal 2025. L'ingegnere madrileno classe '78 ritroverà dunque quel Mattia Binotto, ora team principal in pectore della squadra svizzera, con cui ha lavorato fianco a fianco a Maranello per oltre 10 anni. E, stando a quanto trapela, proprio quest'ultimo sarebbe stato a spingere per strappare lo spagnolo alla sua ex scuderia.
Inaki Rueda sarà dunque il Direttore Sportivo della nuova Sauber targata Mattia Binotto e sarà quindi responsabile della supervisione di tutte le attività sportive, della gestione dei rapporti con la FIA e di tutte le questioni normative in pista. Non si occuperà dunque di quelle strategie in pista che gli sono costate diverse critiche nei suoi anni al muretto della Ferrari.