Lo strano sfogo dei piloti di Formula 1: “Siamo adulti, non ci devono dire come indossare le mutande”
All'indomani del GP del Brasile della Formula 1, sulla scorta delle recenti polemiche relative agli strani divieti imposti dalla FIA ai protagonisti del paddock (da ultimo quello molto controverso sulle parolacce per il quale sono stati puniti Max Verstappen e Charles Leclerc), i piloti di F1, tramite la Gran Prix Drivers'Association (GPDA), hanno voluto esprimere pubblicamente il proprio disappunto sulla questione.
E lo hanno fatto con una lettera aperta pubblicata sul nuovo profilo Instagram appena creato in cui si critica anche aspramente il presidente della Federazione Internazionale, Mohammed Ben Sulayem, per il suo "tono e linguaggio" nell'affrontare l'argomento. Nella lettera, firmata dal presidente della GPDA (l'ex pilota Alex Wurz) e dai suoi direttori (George Russell della Mercedes, l'ex pilota Red Bull, Ferrari e Aston Martin Sebastian Vettel e Anastasia Fowle) a nome di tutti i piloti di Formula 1, si esprime anche il malcontento di questi ultimi per il fatto che la FIA utilizzi le multe come punizione e si chiede trasparenza riguardo all'utilizzo dei fondi raccolti dalle sanzioni pecuniarie.
Nella stessa lettera i piloti fanno anche riferimento ad altri controversi divieti imposti dalla FIA negli ultimi anni, cioè quelli riguardanti biancheria intima e gioielli che si potevano o meno indossare durante l'azione in pista (già oggetto di plateali proteste). Da qui nasce dunque lo sfogo che, a prima vista, può apparire strano, vale a dire quello con cui sportivi che ogni weekend si sfidano a 300 km/h mettendo a rischio la propria vita chiedono di non essere trattati come dei bambini dalla FIA e dal suo presidente.
La lettera aperta dell'associazione dei piloti di Formula 1 al presidente della FIA
Come accade in ogni sport, anche in Formula 1 i concorrenti devono rispettare le decisioni dell'arbitro, indipendentemente dal fatto che piacciano o no, che siano d'accordo o meno. Così funziona lo sport. I piloti (i nostri membri) non sono diversi, e lo condividono pienamente. I nostri membri sono piloti professionisti, che corrono in Formula 1, l'apice del Motorsport. Sono gladiatori e ogni weekend di gara mettono su un grande spettacolo per gli appassionati.
Per quanto riguarda le parolacce, c'è una differenza tra una parolaccia destinata ad insultare gli altri e parolacce utilizzate come intercalari, come quelle che si potrebbero usare per descrivere il maltempo o addirittura un oggetto inanimato come una vettura di Formula 1, o anche una situazione di guida.
Invitiamo il Presidente della FIA a considerare anche il suo tono e il suo linguaggio quando parla con i membri della nostra associazione, o addirittura quando parla di loro, sia pubblicamente che in altre situazioni. Inoltre, i nostri membri sono adulti, non hanno bisogno di ricevere istruzioni dai media su questioni banali come indossare gioielli e mutande.
La GPDA ha, in innumerevoli occasioni, espresso la propria opinione secondo cui le multe pecuniarie ai piloti non sono appropriate per il nostro sport. Negli ultimi tre anni, abbiamo invitato il Presidente della FIA a condividere dettagli e strategia su come vengono assegnate le sanzioni finanziarie della FIA e come vengono spesi i fondi. Abbiamo anche espresso le nostre preoccupazioni per l'immagine negativa che le multe pecuniarie portano allo Sport. Chiediamo quindi ancora una volta che il Presidente della FIA di garantire trasparenza finanziaria e un dialogo diretto e aperto con noi.
Tutte le parti interessate (FIA, F1, i team e la GPDA) dovrebbero determinare congiuntamente come e se il denaro verrà speso a beneficio dello sport. La GPDA desidera collaborare in modo costruttivo con tutte le parti interessate, compresa la FIA e il suo Presidente, al fine di promuovere il nostro grande Sport a beneficio di tutti coloro che vi lavorano, pagano per esso, lo guardano e lo amano. Stiamo facendo la nostra parte.
Cordiali saluti,
I Direttori e il Presidente della GPDA a nome dei Piloti del Gran Premio