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Lo storico agente di Michael Schumacher spegne le speranze: “Non lo rivedrò mai più”

Billi Weber ha un grande rimpianto su Michael Schumacher, che non ha più potuto vedere dopo l’incidente sulla neve nel 2013: “Non ho più speranze di rivederlo, nessuna notizia positiva”.
A cura di Marco Beltrami
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Un rimpianto enorme, difficile da metabolizzare. Willi Weber l'ex manager storico di Michael Schumacher non si dà pace per non aver potuto far visita all'ex pupillo dopo il terribile incidente sulla neve di Meribel che ha stravolto per sempre la sua vita. Un sodalizio magico quello tra l’81enne e il pilota tedesco sette volte campione del mondo di Formula 1. È stato proprio Weber infatti a scoprire Michael e (suo fratello Ralf) curandone poi la carriera e aiutandolo a diventare una delle star sportive più vincenti e popolari del mondo.

Un rapporto unico, fortissimo quello tra i due che purtroppo si è interrotto definitivamente (in precedenza le strade si erano separate) quel maledetto 29 dicembre 2013 quando Schumacher ebbe l'incidente sulle Alpi transalpine. In un'intervista al sito Express di Colonia, Weber ha parlato di come ha vissuto quella situazione: "Ho pianto come un cane". Sono trascorsi 10 anni da allora e il manager non riesce a darsi pace per le condizioni dell'ex campione: "Se adesso penso a Michael, purtroppo non ho più alcuna speranza di rivederlo. Nessuna notizia positiva dopo dieci anni".

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Forse il rammarico più grande della sua vita, e quello di non essere volato subito a Grenoble nella clinica dove si trovava Schumacher dopo l'incidente. Le cose però tra di loro erano cambiate in precedenza: "Naturalmente me ne rammarico moltissimo e me ne biasimo. Avrei dovuto far visita a Michael in ospedale. Ero addolorato dopo il suo incidente. Mi ha colpito incredibilmente forte, potete immaginarlo. Naturalmente anche il fatto che Corinna non consentisse più alcun contatto… Ma ad un certo punto è arrivato il momento in cui ho dovuto separarmi da Michael e lasciarlo andare".

Una situazione che ancora oggi Weber rimpiange amaramente. Ma perché l'agente ha sentito il bisogno di dividersi dal campione tedesco: "Questa m…a deve uscire dalla mia testa. Anche tre o quattro anni dopo, le persone che mi riconoscevano continuavano a chiedermi: ‘Sei l’ex manager di Schumacher. Come sta Michael?' Poi ho smesso di cercare di spiegare e ho pensato: perché nessuno mi chiede come sto? Per me era chiaro: beh, adesso è finita".

Anche Weber purtroppo negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con problemi di salute: "Ho subito un intervento alla schiena, e un leggero ictus. Ma le gambe sono le peggiori, sono costantemente infiammate. E in primavera sono stato contagiato anche dai germi ospedalieri. Era come un'avvelenamento del sangue e c'era il rischio di una lieve insufficienza renale. Ma fortunatamente non sono finito in dialisi. I medici mi hanno detto: il tuo corpo deve guarire se stesso".

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In conclusione anche una battuta sull'uscita di scena del figlio di Michael Schumacher, Mick, dalla Formula 1. Se ci fosse stato il papà o lui, le cose sarebbero andate diversamente: "Penso che Michael desiderasse portare il ragazzo in Formula 1 e gestirlo come lo gestivo io. Se fosse stato al fianco di Mick, il capo della squadra Haas non avrebbe giocato un ruolo così negativo con lui e Mick avrebbe avuto una seconda possibilità da qualche altra parte".

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