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L’investitura di Binotto per Charles Leclerc: “Leader in Ferrari come lo fu Michael Schumacher”

Il team principal della Ferrari Mattia Binotto vede diverse analogie tra la leggenda del Cavallino Michael Schumacher e l’attuale pilota Charles Leclerc su cui la squadra di Maranello ha deciso di puntare per mettere fine al digiuno di titoli in Formula 1 che dura da 13 anni come fece il tedesco qualche anno dopo il suo arrivo nella scuderia.
A cura di Michele Mazzeo
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La Ferrari ripone grandi speranze in Charles Leclerc. La scuderia di Maranello ha investito molto sul giovane monegasco al quale si è legata per le prossime quattro stagioni. Toccherà a lui dunque riportare in alto la squadra del Cavallino e tentare di mettere fine a quel digiuno iridato che dura ormai da 13 anni. La Ferrari si aspetta dunque che il 23enne di Montecarlo ripercorra un po' le orme di Michael Schumacher capace di riportare la corona in quel di Maranello addirittura 21 anni dopo l'ultima volta. Il primo a credere in questo parallelismo è il team principal Mattia Binotto, già presente nella scuderia ai tempi dei successi in rosso del Kaiser.

E lo ha ribadito anche nelle dichiarazioni rilasciate nel podcast ‘Beyond The Grid', evidenziando anche un'analogia, seppur con le dovute proporzioni, tra i due piloti su alcuni aspetti, in primis il carisma e la leadership: "Li confronto spesso, penso che ci siano somiglianze, senza dubbio – ha detto infatti a riguardo il numero uno del muretto della scuderia di Maranello –. La Ferrari in quel periodo, dal 1995 al 2000, stava investendo. Stavamo investendo come facciamo oggi, investendo in tecnologie , ma anche investendo nelle persone, impiegando giovani e giovani ingegneri. 

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Se guardo alla Ferrari negli ultimi anni, abbiamo impiegato molti giovani ingegneri, che oggi stanno cominciando a diventare le nostre fondamenta. Ma – ha poi sottolineato Mattia Binotto –  in quel periodo c'era anche un leader come pilota, Michael. E penso che oggi abbiamo Charles. Ovviamente non ha molta esperienza, come l'aveva Michael, perché non è un campione del mondo, mentre Michael lo era.

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Ma abbiamo un chiaro leader in pista come pilota. Penso che anche questo sia importante. Penso che ci sia un impegno da parte dell'intera azienda per cercare di costruire un ciclo vincente in gara. futuro. Charles – ha infine detto in conclusione – è molto più giovane di Michael in quel momento. Il successo della Ferrari domani dipenderà in qualche modo da come si comporta come leader. Ma penso che mentre Michael era già un leader, Charles si sta sviluppando come leader, ma si sta sviluppando bene".

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