L’inquietante testamento di Michael Schumacher scritto prima dell’incidente: “Può succedere tutto”
Letto oggi il gesto compiuto dal leggendario pilota di Formula 1 Michael Schumacher nel 2010 assume dei contorni inquietanti e premonitori. Il sette volte campione del mondo tedesco, infatti, nel momento in cui decise di tornare in F1 dopo il suo primo ritiro stilò il suo testamento con il quale lasciava tutto il suo patrimonio economico (stimato in quasi 900 milioni di euro), immobiliare nonché lo sterminato e lussuoso parco macchine alla moglie Corinna e ai loro due figli Gina Maria e Mick (attuale driver di Formula 1 con la Haas).
Tre anni prima di quel maledetto incidente sugli sci avvenuto a Meribel, sulle Alpi francesi, che lo ha costretto a lottare tra la vita e la morte nel letto dell'ospedale di Grenoble e ancora oggi lo costringe a vivere sotto costante presidio medico e nel massimo riserbo (come da volontà della famiglia), dunque il Kaiser aveva deciso di designare gli eredi della propria fortuna accumulata nel corsa della sua lunga e vincente carriera tra lauti ingaggi, ricchi premi e contratti di sponsorizzazione che lo avevano reso al tempo uno degli sportivi più pagati al mondo.
Secondo le indiscrezioni circolanti in Germania questo testamento avrebbe permesso a Corinna di avere fin dà subito tutti i diritti legali sui possedimenti del marito sventando così i tentativi di alcuni parenti che avevano avanzato pretese per quanto riguarda l'eredità dell'ex pilota di Formula 1. Soldi che la moglie avrebbe utilizzato soprattutto per le lunghe e costose cure del marito assistito da un'equipe medica personale 24 ore su 24, 7 giorni su 7, da quasi 9 anni. Da quando cioè da una giornata sugli sci insieme al figlio Mick cominciò il suo calvario e quello della sua famiglia che, nonostante tutto, è stata sempre al suo fianco.
A far rabbrividire oggi, più che la scelta di fare testamento a soli 41 anni, sono soprattutto le motivazioni che hanno spinto Michael Schumacher a designare la moglie e i figli come unici eredi del suo patrimonio economico e immobiliare (tra cui la villa di Gland, sul Lago di Ginevra in Svizzera, che è stata messa in vendita lo scorso anno in seguito al trasferimento permanente nella residenza, prima usata solo per le vacanze estive, di Maiorca in Spagna).
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare infatti non fu il suo ritorno nella rischiosa Formula 1 a spingere il pilota tedesco a mettere nero su bianco le sue volontà con un documento che, visto quanto accaduto, è apparso tanto inquietante quanto provvidenziale. Il motivo che ha portato Michael Schumacher a redigere il proprio testamento a soli 41 anni è stata infatti la paura che un banale incidente quotidiano potesse farlo venire improvvisamente all'affetto dei suoi cari. A rivelarlo era stato proprio lo stesso Kaiser ad una rivista tedesca nel 2010: "Sì, ho fatto testamento perché sono un padre di famiglia – aveva infatti risposto il sette volte iridiato al giornalista che gli chiedeva se questa decisione fosse collegata al suo ritorno in F1 andato in scena proprio quell'anno -. Ma non si tratta tanto della Formula 1, quanto delle cose che possono accadere nella vita di tutti i giorni". Una motivazione che dopo quanto accaduto meno di tre anni dopo, oltre che inquietante, suona fortemente come premonitrice.