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L’inferno dei tifosi a Spa tra pioggia e fango: “Biglietti da 350 euro e nessun avviso per ore”

Le vere vittime della gara farsa del GP del Belgio di Formula 1 sono state i 70mila spettatori (paganti) presenti sul circuito di Spa-Francorchamps che hanno passato una giornata infernale attraversando fiumi di fango e attendendo per ore la partenza di una gara senza avere nessuna comunicazione da parte degli organizzatori o dalla FIA: “350 euro per stare sotto la pioggia senza nessun annuncio per poi vedere una non-gara fatta solo per non farci chiedere il rimborso”.
A cura di Michele Mazzeo
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Quanto avvenuto domenica sul circuito di Spa-Francorchamps in occasione del GP del Belgio di Formula 1 fa ancora discutere. La gara farsa (di due giri dietro la Safety Car) andata in scena sul tracciato belga ha di fatto falsato il Mondiale di F1 2021 avvantaggiando alcuni piloti e alcune scuderie rispetto ad altri. Ma le vere vittime delle decisioni prese dalla FIA, dal direttore di gara Michael Masi e dagli organizzatori del Gran Premio sono state soprattutto i circa 70.000 spettatori paganti (il prezzo più basso per un singolo ticket era di 170 euro) presenti nell'impianto di Spa che dopo aver passato una giornata da inferno tra fango e pioggia per vedersi "prendere in giro" con la disputa di una non-gara non potranno nemmeno chiedere il rimborso del biglietto (essendosi ufficialmente corsa la gara, non è possibile fare richiesta di rimborso).

Tanti tifosi della Formula 1 presenti a Spa domenica hanno riversato sui social il proprio disappunto, raccontando nel dettaglio la loro terribile esperienza di quella che doveva essere invece una giornata all'insegna dell'adrenalina e del divertimento. Quasi 70 mila persone che dopo aver pagato fior di quattrini per assicurarsi un posto a bordo pista o sulle tribune del circuito belga hanno dovuto prima attraversare fiumi di fango per giungere nei pressi del tracciato, poi aspettare sotto la pioggia battente la partenza della gara rinviata prima di dieci minuti in dieci minuti e poi ad orario indefinito senza ricevere alcuna comunicazione in merito, e infine vedersi prendere in giro con una gara farsa di due giri dietro la Safety Car fatta proprio affinché gli stessi non potessero richiedere il rimborso del biglietto.

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Tra le tante testimonianze dei tifosi presenti a Spa domenica, quella rilasciata dal giovane Oliver Jungbluth alla testata tedesca Motorsport-total.com è forse quella che più delle altre fa capire quale sia stato l'inferno passato dagli spettatori del GP del Belgio di Formula 1 trasformatosi poi in una grande "truffa" ai loro danni:

"Insieme ad un amico abbiamo dovuto mettere insieme circa 350 euro per i nostri due biglietti per il weekend (categoria bronzo). Siamo arrivati ​​presto, ma alle 9:00 ci sono volute altre tre ore per fare gli ultimi dodici chilometri. Gli steward erano confusi e le strade principali erano chiuse. Quando finalmente siamo arrivati ​​a Stavelot alle 12:00, abbiamo scoperto che il "Parking Area Red" (a pagamento) non è un parcheggio, ma un posto sul bordo della strada – ha infatti raccontato lo spettatore –. Dopo aver camminato per un chilometro e mezzo eravamo molto vicini all'ingresso di Stavelot, ma ci siamo trovati ad attraversare un fiume di fango lungo 300 metri. Ogni spettatore entrato da questo ingresso aveva i piedi fangosi e fradici.

Dopo aver camminato sul sentiero di fango, abbiamo cercato un posto alla curva 15, il tutto sotto la pioggia ancora battente. Nessuna mascherina e nessun distanziamento – ha poi aggiunto il ragazzo facendo notare come i controlli anti-Covid siano stati piuttosto blandi –. Dopo due ore di attesa, cioè alle 15:00, è iniziata la gara di Formula 1. O così pensavamo. Noi lo abbiamo appreso dall'app Sky-Go, perché senza un presentatore in pista avresti semplicemente lasciato gli spettatori di tutta la nostra zona ignari sotto la pioggia per ore.

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Certo, sono consapevole che né gli organizzatori né i responsabili della FIA sono responsabili del tempo. Quello che mi preoccupa oltre a quanto detto finora è come sono stati trattati gli spettatori qui. La FIA – ha quindi proseguito il giovane spettatore – sapeva che il tempo non sarebbe migliorato e che la pioggia sarebbe diventata più forte invece che più debole ma ha lasciato tutti gli spettatori seduti per ore sotto la pioggia con rinvii da cinque a dieci minuti e quindi ci ha semplicemente fregati.

Quando è iniziata la gara di due giri, la pioggia era più forte di quando è iniziata effettivamente alle 15:00. Ma quello che capisco ancora meno: perché non viene comunicato ufficialmente che saranno solo due o tre giri e che le ore di attesa sul bagnato non varranno la pena per gli spettatori? Il modo in cui hanno giocato con gli spettatori – ha amaramente concluso Oliver Jungbluth –, oltre all'organizzazione catastrofica, è stata un'assoluta sfacciataggine".

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