L’incubo di Masi dopo Abu Dhabi, minacce di morte per mesi: “Mi guardavo sempre alle spalle”
Dopo quanto accaduto negli ultimi giri del GP di Abu Dhabi della Formula 1 2021 e la sua controversa decisione che ha influito sulla lotta per il titolo Mondiale tra Verstappen e Hamilton, la vita dell'ex Direttore di Gara F1 Michael Masi è stata completamente stravolta. L'australiano è stato è stato infatti sollevato dalla sua carica (al suo posto il tandem Wittich-Freitas) e messo ai margini della FIA fino a quando, meno di un mese fa, non ha deciso di lasciare la Federazione Internazionale per far ritorno nella sua Australia.
A distanza di oltre otto mesi da quel 12 dicembre 2021, il 44enne di Sidney ha rivelato l'incubo vissuto nei mesi che hanno seguito la gara di Yas Marina della quale è stato l'involontario protagonista. Per usare le sue parole infatti Michael Masi dopo il GP di Abu Dhabi ha "vissuto giorni bui" vedendosi recapitare per mesi minacce di morte indirizzate a lui ma anche alla sua famiglia: "Sono vecchia scuola e uso poco i social ma avevo Facebook per tenermi in contatto con parenti e amici. Quella notte (dopo la corsa di Abu Dhabi, ndr) sono andato a leggere i messaggi, era tutta gente che non conoscevo, erano centinaia. Assolutamente scioccanti. Insulti, razzismo, qualsiasi parolaccia esiste al mondo era stata utilizzata per me. Ma non solo: arrivavano minacce di morte per me e per la mia famiglia" ha infatti raccontato Masi in un'intervista rilasciata all'Australian Daily Telegraph.
Per mesi le minacce sono continuate ad arrivare e inevitabilmente hanno terrorizzato Michael Masi che viveva con la paura che queste potessero essere davvero messe in atto: "Continuavano a scrivermi, non solo su Facebook ma anche su Linkedin che dovrebbe essere un posto per i messaggi professionali. I contenuti dei messaggi erano sempre gli stessi. Ho iniziato ad avere paura – ha infatti aggiunto l'ex dirigente FIA –, camminando per strada a Londra incrociavo lo sguardo dei passanti sperando di non incontrare mai gli autori di quelle minacce, sembravo l’uomo più odiato del mondo.
Mi guardavo alle spalle – ha quindi aggiunto l'australiano –. Ho perso l'appetito, non riuscivo più mangiare. Tutto questo stress ha avuto conseguenze sul corpo ma ancor più sulla mente. Era come se vivessi dentro una bolla, volevo soltanto restare per conto mio" ha infine chiosato l'ex direttore di gara della Formula 1 che ha quindi ammesso di aver vissuto un vero e proprio incubo per diversi mesi dopo quell'ormai famoso GP di Abu Dhabi 2021.